Con la finale di conference ad Est e le finals in arrivo, la lega pensa giĂ al futuro. Come riportato da Shams Charania per The Athletic, il Competition Committee della NBA starebbe pensando di punire i cosidetti “flopping”, ovvero le simulazioni plateali dei giocatori, con una nuova regola. Lâipotesi sul tavolo di cui si sta parlando in questi giorni sarebbe quella di assegnare un fallo tecnico, con conseguente tiro libero agli avversari.
Il âfloppingâ rappresenta un problema soprattutto dal punto di vista arbitrale. Molto spesso questa simulazione trae in inganno lâarbitro e lo porta a prendere una decisione errata, molto spesso in favore dellâattaccante. Questa, poi, può influenzare anche lâandamento della gara e il vantaggio che una squadra può prendere grazie ai tiri liberi aggiuntivi.
Se da un lato lâintroduzione di questa regola potrebbe portare degli enormi vantaggi dal punto di vista della correttezza delle scelte arbitrali, dallâaltro potrebbe diminuire lo spettacolo di una partita. Le continue revisioni delle azioni al monitor rischierebbero di creare troppe interruzioni riducendo, di conseguenza, lo spettacolo e lâintensitĂ della gara.
Anche Steve Kerr ha detto la sua su questo argomento dopo lâeliminazione dei Golden State Warriors: âLe regole FIBA prevedono una sanzione. Se un arbitro ritiene che un giocatore abbia simulato, gli fischia un fallo tecnico, ed è piuttosto penalizzante. La FIBA ha eliminato i flop in questo modo, se lo volessimo, potremmo fare la stessa cosa anche noi in NBAâ.
Sia a livello internazionale, sia in altri sport statunitensi è presente una regola che sanziona le simulazioni. In ogni caso, l’introduzione di una sanzione anche in NBA non è vicinissima e sarĂ l’ultimo step di un lungo processo di test. Potrebbe essere introdotta giĂ durante la prossima summer league. In caso di esito positivo verrĂ riproposta in G League e, solamente dopo, la potremmo trovare anche nei parquet di NBA.