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NBA, i quintetti all-time per Yahoo!: Washington Wizards

di Luigi Ercolani

Yahoo! Sport, come esercizio estivo, di recente ha disegnato i migliori quintetti di sempre per alcune delle franchigie più storiche della NBA. Quello dei Washington Wizards comprende anche giocatori che hanno militato nella squadra quando ancora si chiamava Bullets, persino quando era ancora a Baltimora, e le scelte sono in larga parte condivisibili. Ecco il quintetto:

  • Gilbert Arenas
  • Earl Monroe
  • Gus Johnson
  • Elvin Hayes
  • Wes Unseld

PG: GILBERT ARENAS

il primo caso è ovviamente quello più spinoso e controverso. Agent Zero è stato, dal 2003 al 2010, l’ago della bilancia dei Wizards. Una volta nel secondo quintetto stagionale NBA e due volte nel terzo, il suo contributo fu fondamentale sia nei momenti di splendore che in quelli di buio. E però… però nelle ultime due annate ha rovinato tutto, obiettivamente, sia per il maxi – contratto siglato nel 2008/2009 a cui ha fatto seguito uno stop che dai più viene considerato eccessivamente lungo, ma soprattutto per gli atteggiamenti da superstar ma non da leader che ebbe appena tornato, atteggiamenti che portarono alla famosa rissa con pistole puntate negli spogliatoi a Javaris Crittenton, e il fatto che li abbia tenuti nel periodo della morte dello storico proprietario Abe Pollin aggrava ulteriormente la questione. Rispetto a lui, una scelta migliore sarebbe stato John Wall, prima scelta assoluta del Draft 2010, che dallo sfacelo lasciato dallo stesso Gilbert ha saputo risollevare la franchigia fino ai risultati positivi degli ultimi anni (due semifinali di Conference). I numeri di Arenas sono migliori: Wall non ha mai segnato come lui (19.3 la media massima in carriera nel 13/14 contro i 29.3 di Agent Zero nel 05/06), ma il suo valore simbolico è stato, fino a questo momento, indubbiamente più elevato. E alle volte i numeri non raccontano tutta la verità.

SG: EARL MONROE

Prima di approdare a New York, prima di lasciare nella Grande Mela il suo segno, Earl “The Pearl” ha fatto un po’ di apprendistato ai Bullets. E che apprendistato. Rookie dell’anno nel ’68, primo quintetto nel 1969, quasi 24 punti di media in quattro anni, una finale giocata nel 1971contro l’impossibile Milwaukee di Robertson ed Alcindor, Monroe era un funambolo pressoché inarrestabile. Non sorprenda che ne sia stata ritirata la maglia numero 10 e che sia un Hall of Famer.

SF: GUS JOHNSON

All – around degno della nomina, Johnson fu il primo pilastro su cui fu costruita la squadra vittoriosa del 1978. All’epoca lui era nella squadra già da quattordici anni, era stato nominato nel quintetto delle matricole nel ’64 e da allora aveva vissuto dentro la famiglia dei Bullets, anche quando si era trasferita da Baltimora a Washington nell’estate del ’74. Mobile, saltatore, difensore, cinque volte All – Star, un tipo di giocatore che potrebbe fare la differenza anche oggi.

PF: ELVIN HAYES

Si può non includere uno che raccoglie una media circa 22 punti e 13 rimbalzi a partita per nove stagioni? Sarebbe impensabile, e allora ecco che Hayes trova meritatamente spazio nel ruolo per lui convenzionale di ala forte. A Houston ebbe problemi (o forse li creò lui stesso, chissà) con i compagni, si scontrò anche con l’allenatore, tale Tex Winter, che predicava basket di squadra mentre a lui piaceva molto di più fare da solo. Una volta ai Bullets, capì che con una compagnia come quella di Unseld sarebbe stata ottima per puntare all’anello, che puntualmente arrivò nel ’78.

C: WES UNSELD

wes

Appunto. Cuore pulsante dei Bullets, il talento da Louisville ha fatto tutto per la franchigia: in campo con punti, rimbalzi, difesa, passaggi, leadership, e in panchina quando ce ne fu bisogno. Un titolo di MVP delle Finals (’78), uno di regular season e uno di miglior rookie(’69 entrambi, controllare per credere), cinque volte All – Star, numero ritirato e Hall of Famer. Un mito, più che un uomo.

 

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