“Ricorda: quando le cose vanno male, andranno anche peggio” recita un famoso detto. Potrebbe essere questo il pensiero di Phil Jackson dopo le ultime 24-48 ore di passione vissute in casa Knicks. Sono stati giorni importanti ma allo stesso difficili per la franchigia della Grande Mela che, dopo l’ennesima stagione vissuta nella più totale delusione, sta cercando di rialzarsi per tornare nella zona cui gli compete. Eppure, nonostante gli sforzi del “Maestro Zen” nel tentativo di creare una franchigia all’altezza del nome dei Knicks, non tutti sembrano essere rimasti contenti delle scelte operate sinora e, quando a mugugnare sono il tuo giocatore più rappresentativo e i tuoi tifosi, allora la nuova stagione parte già con il piede sbagliato.
Le scelte contestate a Phil Jackson sono state due: la trade che ha riguardato Tim Hardaway Jr. e l’utilizzo della 4a scelta assoluta, con la chiamata rivolta verso il lettone Kristaps Porzingis.
Non è bastato alla giovane Power Forward dichiarare che essere scelti dai Knicks era il suo sogno alla vigilia del Draft 2015; i “boo” dei tifosi newyorkesi nel momento in cui la franchigia sceglie un ragazzo proveniente dall’estero, sono ormai diventati una consuetudine, il nostro Danilo Gallinari ne sa qualcosa. Un po’ di ignoranza (nel senso che probabilmente i tifosi non conoscono realmente il potenziale di Porzingis) e anche un pizzico di patriottismo di troppo, lasciatemelo dire. Ad ogni modo la contestazione nei confronti del 19enne lettone è stata plateale, forse rivolta maggiormente nei confronti di Phil Jackson che del giocatore: “WISLOOOOW! WE WANT WISLOOOOW!” ha gridato qualche tifoso dagli spalti, mentre qualche altro, un bambino per la precisione, ha deciso di mostrare a tutta la nazione e al mondo intero il suo disappunto piangendo a dirotto venendo ripreso dalle telecamere, non capacitandosi della scelta ricaduta su Porzingis. Una situazione che non rende di certo facile il lavoro di Phil Jackson e nemmeno quello di Porzingis stesso, che dovrà fare i conti con una pressione davvero difficile da gestire.
In tutto questo, anche Carmelo Anthony, come se non bastasse, ha lasciato trapelare tanta amarezza e frustrazione verso la scelta dei Knicks di selezionare Porzingis, come riportato da ESPN: in una telefonata con l’ormai ex compagno Tim Hardaway Jr. (sul quale tra poco arriveremo a parlare), sembra che Carmelo abbia lasciato traspirare diverse perplessità circa il reale apporto che il giovane lettone potrà dare alla causa sin da subito, mettendo poi in dubbio l’operato di Phil Jackson. Phil Jackson che, da parte sua, ha cercato di stemperare gli animi all’indomani del Draft, dichiarando che la scelta di Porzingis era ponderata da tempo e dispensando parole al miele per Carmelo Anthony, il quale era al corrente di tutto, sembrerebbe: ci sarà da credergli?
E a proposito di Tim Hardaway Jr., molti malumori sono sorti a causa della trade che lo ha portato ad Atlanta. Se in questo caso i tifosi hanno accolto piuttosto bene la notizia, dello stesso parere non si può dire Carmelo Anthony, che sente di aver perso un amico e una persona importante all’interno de roster dei Knicks, come fatto ampiamente capire da un suo tweet nella giornata di ieri.
A questo punto, con una stagione, la prossima, ancora tutta da costruire e iniziare, il lavoro di Phil Jackson è stato messo in dubbio già in partenza. I tifosi mormorano e Melo non è da meno: una brutta gatta da pelare al più presto in casa Knicks con Phil Jackson che dovrà essere bravo nelle prossime settimane a gestire la pressione creatasi e tentare di riportare entusiasmo all’interno dell’ambiente, magari attraverso la FAgency che tanto sta alimentando le speranze dei tifosi. Un compito non facile, ad ogni modo, viste le grandi pretese che ogni anno i tifosi dei Knicks ripongono nei confronti del team e con un Carmelo Anthony che ha lasciato trapelare i propri “mal di pancia”. E se il buongiorno si vede dal mattino in casa Knicks la prossima stagione non sembra di certo prendere la piega sperata…
Per NbaPassion,
Mario Tomaino (@Mariot_22 on Twitter)