Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsDenver Nuggets NBA Analysis: italiani in NBA, il punto sul loro futuro

Gli italiani impegnati nel basket d’oltreoceano sono  Andrea Bargnani, Marco Belinelli, Danilo Gallinari e Luigi Datome. Andiamo ora ad analizzare il possibile futuro professionistico in NBA (si spera) di ognuno di loro.

ANDREA BARGANI

Toronto Raptors v New York Knicks

Ha da poco terminato la sua stagione numero 9. Da due anni gioca, o meglio non gioca, con la maglia dei Knicks. In scadenza di contratto sembrava assolutamente certa la sua partenza, troppi i problemi fisici che spesso costringono il giocatore a saltare buona parte della stagione. Poi il Mago, come spesso ha fatto nei momenti più critici della sua carriera negli USA, ha tirato fuori il cosiddetto coniglio dal cilindro. E’ riuscita a ritornare sul parquet, giocando una discreta quantità di minuti (27 a partita) per 29 partite complessive. In queste è riuscito a collezionare le sue solite statistiche che dimostrano il tipo di giocatore che è: talento offensivo naturale (15 PPG) ma scarso, o almeno migliorabile, rimbalzista (5 RPG) considerando la sua altezza non indifferente (213 cm). Statistiche che, secondo i rumors, sembrano poter convincere il presidente dei Knicks Phil Jackson a trattenere Bargnani nella Grande Mela ancora per un anno, firmandolo a cifre nettamente inferiori rispetto a quelle percepite nell’ultimo anno (12 milioni).

DANILO GALLINARI

Danilo Gallinari

E’ servito il cambio di allenatore a Denver per capire che, nonostante la lenta riabilitazione post infortunio, Gallinari è ancora un giocatore che deve stare in campo, ancor più in una squadra in ricostruzione come i Nuggets, dove la pulizia tecnica e di gioco dell’ex New York sono ossigeno puro. Dopo l’esonero di Bryan Shaw, che aveva relegato Danilo a uno scomodo quanto inadatto ruolo di sesto uomo, la stagione del Gallo è letteralmente decollata, così come il numero dei minuti passati sul parquet  e le sue prestazioni. L’azzurro ha ancora un anno di contratto garantito a 11,5 milioni di dollari. La sua situazione non sembrava essere messa assolutamente in discussione. Addirittura, secondo alcuni rumors, l’agente del Gallo stava già lavorando con la Dirigenza dei Nuggets per un rinnovo a cifre anche superiori per mettere il giocatore ex Olimpia al centro del nuovo progetto. Tutto ciò pare però attualmente rimandato. Il motivo è l’assunzione del nuovo head-coach (ex Sacramento) Michael Malone. Sembrerebbe infatti che prima di compiere azioni affrettate,  Malone avrebbe chiesto di giudicare in prima persona ogni singolo giocatore del roster, per verificare quali giocatori potrebbero (o non potrebbero) omologarsi con la sua idea di basket. E’, dunque, solo rimandato il rinnovo del contratto?

LUIGI DATOME

Datome a Boston ha trovato la continuità e la fiducia che gli è mancata ai Pistons

Datome a Boston ha trovato la continuità e la fiducia che gli è mancata ai Pistons

Dopo mesi di sofferenza nel buio della panchina dei Pistons finalmente “Jesus” Datome ha visto la luce a Boston, dove ha trovato minuti e punti, con la ciliegina del career high di 22 messo a segno lo scorso 15 Aprile contro i Bucks. Gigi, lo sappiamo, vale molto di più di quello che non si è visto a Detroit e anche di quello intravisto in maglia Celtics. L’auspicio è che per il capitano azzurro (contratto in scadenza a fine stagione) arrivi la vera occasione in una squadra capace di non relegarlo al ruolo di semplice tiratore comprimario o peggio (perenne panchinaro). Il giocatore di origini sarde non ha niente da dimostrare. E’ andato in NBA sfidando se stesso, ha voluto capire se poteva competere al piano di sopra. Lo può fare, ora vuole di più. E’ grato e felice dell’opportunità di ricominciare che gli è stata dato cambiando squadra ed è contento di quello che ha fatto in maglia verde, ma ora vuole di più. Vuole un posto in rotazione, vuole essere chiamato in causa con le partite in bilico. Buttato nella mischia nei momenti decisivi, non nel noiosissimo garbage time. Il coach dei Celtics – Brad Stevens – non può fare promesse di questo peso ma è rimasto affascinato (in questi mesi in cui lo ha allenato) dalla professionalità e dalla capacità di farsi trovare sempre pronto del nativo di Olbia. Ha più volte affermato, anche ai media, il suo apprezzamento per l’italiano. Per tale motivo, pur non essendo l’obiettivo primario, vorrebbe riconfermare il giocatore. E’ dunque attesa, durante la free-agency, un’offerta di contratto. Una volta ricevuta, Gigi farà le sue valutazioni. In caso di rifiuto e di mancata offerta di altre franchigie americane ritornerà in Europa, consapevole del ruolo da protagonista che può assumere in qualsiasi squadra. L’ Olimpia Milano sarebbe ben felice di accogliere un giocatore del suo calibro, ma occhio alle sirene spagnole con il Barcellona, che si era già fatto sentire lo scorso anno, che potrebbe nuovamente presentare un’offerta.

MARCO BELINELLI

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La stagione di Marco è stata leggermente peggiore rispetto a quella quasi perfetta, a livello individuale e come collettivo, di due anni fa (vincitore della gara dei tre punti e del Larry O’Brien Trophy). La sua posizione, insieme a quella di Gallinari, è quella che desta meno “preoccupazioni”. Dopo la stagione che lo ha consacrato come solido giocatore di NBA (l’unica disputata in maglia Bulls), nei successivi due anni a San Antonio ha saputo addirittura migliorare il suo pedigree da giocatore. Marco non è più soltanto uno specialista da dietro l’arco. Grazie al sistema Pop basata sulla continua circolazione della palla e su continui blocchi e tagli, il figlio di San Giovanni in Persiceto ha dimostrato tutte le sue qualità nell’impostare, occasionalmente, l’azione (facendo rifiatare in alcune azioni Tony Parker) e nel prendere quasi sempre le giuste decisioni, avendo dimostrato un ottimo QI cestistico. Sicuramente riuscirà a ottenere il prolungamento di contratto, magari anche con uno stipendio superiore agli attuali 2,8 milioni a stagione. Gli Spurs cercheranno di confermarlo, ma se le parti non trovassero un intesa sicuramente il Beli potrà decidere fra molti posti dove accasarsi.

Per NBA Passion, Leo Lucio Screnci

 

 

 

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