Sarà il 10 di settembre la data di rilascio di NBA 2K22, la ventitreesima edizione della simulazione sportiva a tema pallacanestro prodotta da Visual Concepts, sussidiaria di 2K Sports e Take Two Interactive. Quest’anno 2K si è focalizzata sui due anniversari che coinvolgono il mondo NBA, il 75esimo della lega di pallacanestro più famosa d’America ed il 25esimo della WNBA.
Per tal motivo, come 2K è oramai solita fare da diversi anni, sarà possibile acquistare tre diverse edizioni del videogioco, tra le quali: la Standard Edition, la NBA 75th Anniversary Edition, ed infine la WNBA 25th Anniversary Edition. Ciascuna di queste versioni presenterà costi e caratteristiche differenti, perciò analizziamo subito cosa hanno in comune e per cosa differiscono.
NBA 2K22, alla scoperta delle tre edizioni
L’edizione base, appunto definita Standard Edition, avrà come giocatore copertina il ventiduenne Luka Doncic. 2K ha deciso di selezionare la superstar dei Dallas Mavericks come volto della sua edizione più comune non solo per cavalcare l’onda dell’impatto che Doncic sta avendo sul mondo NBA, ma anche per espandere (giustamente, ndr) i propri orizzonti verso un mercato meno conosciuto come quello sloveno.
Il costo dell’edizione standard, come dopotutto quello delle altre due, varierà in base alla console per la quale si acquisterà il prodotto. Indicativamente, NBA 2K22 dovrebbe costare 69.99 dollari per le console di ultima generazione come PS5 e Xbox Series X, mentre 59.99 dollari per la current gen come PS4, Xbox One, Nintendo Switch, e PC.
Per quanto concerne i vantaggi che si otterranno pre-ordinando il gioco, l’edizione standard prevede:
- 5000 VC, la moneta principale utilizzata per fare acquisti sia nel MyTEAM che nella MyCAREER
- 5000 MyTEAM points, una seconda moneta il cui utilizzo è appunto circoscritto a tale modalità
- 10 MyTEAM Promo Packs, apribili una volta a settimana per dieci settimane consecutive
- La canotta di Luka Doncic utilizzabile nella Mia Carriera
- Una carta free agent di Luka Doncic, valida per cinque gare, destinata alla Mia Squadra
- Miglioramenti degli attributi impiegabili nella Mia Carriera
La seconda edizione invece, quindi la NBA 2K22 NBA 75th Anniversary Edition, sarà acquistabile alla modica cifra di 99.99 dollari per ciascuna console, senza differenze di prezzo tra current e next gen. Tale versione presenterà tre leggende come Kareem Abdul-Jabbar, Dirk Nowitzki, e Kevin Durant in copertina, tutti e tre inseriti all’interno della stessa cornice. I bonus ottenibili tramite il pre-ordine sono i seguenti:
- 100,000 VC
- 10,000 MyTEAM Points
- 10 gettoni impiegabili nel MyTEAM per riscattare carte di diverso livello
- Tre carte zaffiro di Kareem Abdul-Jabbar, Dirk Nowitzki, e Kevin Durant
- 22 MyTEAM Promo Packs (10 subito al giorno del lancio e poi 3 a settimana per 4 settimane)
- Una scarpa Jordan di livello diamante utilizzabile nel MyTEAM, valida per migliorare gli attributi di una certa carta
- Un pacchetto del MyTEAM contenente carte allenatori
- 10 miglioramenti impiegabili nella Mia Carriera
- 4 magliette raffiguranti gli atleti di copertina indossabili nella Carriera
- Zainetto e fascetta per il braccio indossabili nella Carriera
- Uno skateboard personalizzabile da utilizzare nella Carriera
Infine, la terza edizione vedrà in copertina Candace Parker, una delle giocatrici più rinomate della storia della WNBA. Questa edizione sarà acquistabile solo tramite GameStop e sarà limitata alle console di ultima generazione. I vantaggi ottenibili per merito del pre-ordine sono gli stessi della Standard Edition, di conseguenza anche il prezzo dovrebbe essere lo stesso: 69.99 dollari.
Infine, va citata una quarta ed ultima edizione di NBA 2K22 che sarà acquistabile solo in forma digitale. Questa edizione è stata definita Cross Gen Bundle perché potrà essere utilizzata sia sulle console di ultima generazione che sulla current gen, quindi, ad esempio, l’edizione per PlayStation funzionerà sia su PS4 che su PS5. Anche in questo caso i bonus pre-ordine saranno gli stessi della edizione base, con un’unica differenza: il prezzo sarà di 79.99 dollari.
In conclusione, ogni edizione differisce per costo e vantaggi relativi al pre-ordine, ma in sostanza, al di là delle differenze tra console di ultima generazione e non, il gameplay nel senso più stretto del termine rimane lo stesso. Diamo quindi uno sguardo al motore di gioco di NBA2K e di come Visual Concepts lo ha ritoccato.
NBA 2K22, uno sguardo al gameplay: cosa cambia rispetto alla versione precedente
Nel blog rilasciato dalla stessa 2K, al quale faremo riferimento per le novità e le aggiunte, la compagnia americana ed uno dei suoi principali sviluppatori ci comunicano due dettagli importanti per elaborare un’iniziale valutazione del gioco: innanzitutto, 2K ha sottolineato di aver lavorato per creare un prodotto di qualità su tutte le console, da quelle recenti a quelle più datate. Inoltre, la stessa ha agito per ricostruire e di conseguenza, si suppone, migliorare, uno degli aspetti del gameplay che più ha lasciato desiderare nel corso degli anni: la difesa.
In primis, Visual Concepts ha lavorato per ricostruire la difesa interna ed ha comunicato che da quest’anno proteggere il pitturato ed effettuare stoppate risulterà molto più naturale e realistico. L’intero motore difensivo è stato ritoccato in modo considerevole così da garantire maggiore mobilità e fluidità dei movimenti ai giocatori intenti a difendere, con un occhio di riguardo per quelli sul perimetro.
Secondo 2K, dal taglio a canestro al mero scivolamento laterale, tutto sembrerà più realistico e, movimenti come i “bump steals”, cioè il rubare il pallone all’avversario sbattendogli contro in modo del tutto casuale e non intenzionale, sono stati ridotti al minimo. Infine, 2K ha promesso di aver effettuato un radicale miglioramento nella fase difensiva guidata non dall’utente ma dal computer.
L’AI è stata rivoluzionata così da consentire una solida base per le future versioni, ed a partire da NBA 2K22 i difensori non controllati dall’utente si muoveranno in modo più logico e meno casuale: le rotazioni difensive avverranno solo se necessarie e con i tempi giusti, i difensori saranno in grado di anticipare giocate scontate, muoversi attorno ai blocchi e conservare una posizione solida davanti all’attaccante.
Per quanto riguarda l’attacco, invece, bisogna soffermarsi su diversi aspetti. Per iniziare, il portatore di palla potrà godere di decine di nuove animazioni ed un maggiore controllo dei movimenti, per di più i lunghi con scarse abilità di palleggio non potranno più surclassare le guardie di turno, aspetto a dir poco fastidioso quasi sempre presente nei precedenti capitoli.
Anche la barra di tiro è stata aggiornata, e quest’anno, per quanto scontato e ripetitivo possa sembrare, tiri ad alta percentuale saranno sinonimo di barra di tiro più ampia e maggiore possibilità di segnare. Al contrario, un tiro mal costruito e contestato sarà seguito da una barra di tiro molto ristretta. Il focus principale, stando a quanto detto da 2K, sarà l’intelligenza con cui l’utente costruirà il proprio tiro.
Le nuove modalità di NBA 2K22, dal MyTEAM alla MyCAREER
La principale aggiunta di NBA 2K22, o meglio l’estensione di una modalità già esistente nel capitolo precedente, sono “le stagioni”. Ogni sei settimane subentrerà una nuova stagione, ed in questo lasso di tempo gli utenti potranno giocare alle diverse modalità per aumentare di livello. Ovviamente, ad ogni aumento di livello corrisponderanno uno o più premi, riscattabili immediatamente ed aggiornati di stagione in stagione.
Ai diversi premi verranno accompagnate nuove sfide a tempo, nuovi capi d’abbigliamento indossabili, e nuovi scenari nei quali verranno ambientate le stagioni. Ogni stagione verrà divisa in 40 livelli totali, e chi raggiungerà il quarantesimo livello otterrà ovviamente il premio più ambito. Inoltre, l’anno scorso la modalità stagioni era circoscritta al MyTEAM, mentre quest’anno sarà giocabile anche nella Carriera.
Per quanto riguarda il MyTEAM, per salire di livello occorrerà giocare alle modalità presenti, tra cui: Dominio, Triplice Minaccia, Limited, Unlimited, ed il tanto agognato ritorno del Draft. Da ciò si deduce che la modalità stagione, come per l’anno scorso, non è un qualcosa a parte, ma più che altro una cornice che fa’ da sfondo alle altre modalità principali.
Un discorso simile vale per la MyCAREER. Di stagione in stagione, per aumentare di livello bisognerà competere nella modalità offerte della Carriera, tra le quali: il PRO-AM, il REC, gli svariati match di breve durata giocabili nel quartiere ed, infine, gli eventi organizzati da 2K.
La Mia Carriera presenterà una certa distinzione tra console di ultima generazione e current gen: mentre per quest’ultime l’ambientazione da esplorare rimarrà il quartiere, probabilmente simile alle versioni precedenti, al contrario per la next gen il quartiere si espanderà fino a diventare una vera e propria città.
Tiriamo le somme: stare al passo con i tempi
La saga di NBA 2K, da quando EA Sports si è fatta da parte, è sempre stata l’unico punto di riferimento per chi è in cerca di una simulazione sportiva a tema pallacanestro. Ciò nonostante, negli ultimi anni si è assistito, e questo è evidente anche ai più fedeli fan della compagnia americana, ad un certo calo di qualità che interpone un abisso tra i capitoli più recenti, dal 2K18 in poi per intenderci, e le vecchie glorie, dal 2K16 indietro.
Di anno in anno Visual Concepts è stata protagonista di decisioni piuttosto discutibili, come il fatto di dover pagare praticamente tutto nel 2K18, l’inserimento delle slot machine e di modalità che richiamano chiaramente il gioco d’azzardo in un prodotto PEGI 3, e tante altre manovre legate alle singole modalità ed al gameplay che hanno fatto storcere il naso alla solida base di cui Take Two Interactive gode.
Proprio su quest’ultimo fatto si potrebbe discutere a lungo: a differenza di altre compagnie che forniscono un prodotto qualitativamente migliore ad un prezzo minore, 2K non ha mai effettuato né una modifica a ribasso del prezzo di lancio del gioco né un chiaro miglioramento per invertire la tendenza e tornare a pubblicare un videogioco di alto livello.
Eppure, nonostante la qualità sia oggettivamente diminuita, NBA2K continua a vendere a tal punto che, non molti anni fa’, la compagnia ha stabilito un nuovo record personale di copie vendute. Sarà che il prodotto fornito dalla software house americana riesca ad essere accattivante agli occhi dei neofiti, impressionati, ad esempio, dalla quantità di capi d’abbigliamento della MyCAREER a cui invece gli utenti di vecchia data sono oramai abituati (e forse stufi, ndr), sarà che NBA2K è un videogioco oramai totalmente incentrato sulle modalità online, sui premi riscattabili e sull’aumento di livello, tutte caratteristiche che risultano ammalianti agli occhi del videogiocatore moderno, sarà quel che sarà, sta di fatto che la compagnia americana ha raggiunto l’apice delle vendite nello stesso periodo in cui il suo pubblico ha iniziato a contestare le sue scelte, in modo più o meno attivo e deciso.
Mai come negli ultimi anni, i fruitori di NBA2K hanno applicato pressione nei confronti di Visual Concepts per effettuare miglioramenti o aggiornamenti vari. Ciò ha prodotto dei risultati positivi? Sì e no, 2K si è resa conto di dover stravolgere intere modalità per renderle un minimo accattivanti, ed un passo in avanti lo si è visto, ad esempio, nella modalità la Mia Squadra, che è riuscita ad essere fruibile e divertente indipendentemente dalle ore spese a giocare.
Al contempo, modalità storicamente importanti e principalmente offline come la Carriera hanno perso non solo importanza, ma anche credibilità, a tal punto che 2K ha rinunciato a costruire una storia attorno al giocatore. Inoltre, le informazioni reperibili dal blog ufficiale e che sono state esposte tra queste righe sono vaghe, e per quanto possano far sperare bene sembrano sempre le stesse, costantemente rimescolate.
Il nocciolo della questione potrebbe essere il seguente: stare al passo con i tempi ed accettare i relativi cambiamenti. Probabilmente, al giorno d’oggi, pretendere che una modalità offline riceva la stessa attenzione e cura di una online è non tanto sbagliato ma più che altro difficile. Le modalità che riuniscono più utenti, è inutile starlo a sottolineare, garantiscono maggiori margini di profitto e possibilità di sperimentare con le nuove tecnologie.
NBA 2K21 è stato il primo capitolo a sbarcare su PS5, tuttavia il salto di qualità che ci si attendeva si è visto solo a livello grafico, mentre il motore di gioco creato da 2K Sports è rimasto pressoché lo stesso. Anche quest’anno Visual Concepts ha fatto sapere di averci messo su le mani, di averlo migliorato secondo le giuste richieste degli utenti; perciò a questo punto la responsabilità passa nelle mani del futuro, ed eventuale, fruitore del prodotto.
Oramai consapevoli che la definizione “simulazione sportiva” rimarrà appunto una definizione ed una simulazione, e non un qualcosa di verosimilmente realistico, se si è intenzionati a trarre piacere da questo videogioco si può forse abbassare le proprie aspettative, dimenticare gli anni passati, accettare il compromesso, e fruire del prodotto entro i suoi limiti, e, perché no, entro la sua bellezza e semplicità.
Se invece si è in cerca di un videogioco sportivo alla vecchia maniera, meno immediato di una mera partita online e con una storia coinvolgente e profonda, un gameplay più incentrato sulla logica e meno sul simpatico escamotage, bisogna essere consapevoli che Take Two Interactive ed i rispettivi sussidiari sono oramai in direzione opposta. Questa cosa la si era notata già parecchi anni fa, ciò nonostante si era sperato che, con le console di ultima generazione, si potesse ottenere un ritorno positivo alle origini.
Così non è stato, ma appunto, quanto un videogioco come NBA2K sia ben fatto e ben sviluppato, è questione di prospettiva, di aspettative, e di importanza che si da’ al gioco stesso.