I Toronto Raptors hanno offerto a Fred VanVleet un rinnovo di contratto da 4 anni e 114 milioni di dollari già all’inizio della stagione, ma il giocatore aveva deciso di non firmare subito, e aspettare che il suo valore potesse salire per ricavare un accordo più ricco.
VanVleet, 28 anni e campione NBA nel 2019 coi Raptors, sarà free agent solo nel 2024 ma è già eleggibile per un’estensione a Toronto. I 114 milioni in 4 anni erano il massimo che la squadra aveva potuto offrirgli allora come da regole salariali, cifra che potrà però salire nei mesi successivi e a maggior ragione durante la free agency tra un anno e mezzo.
Secondo Josh Lewenberg di TSN, Fred VanVleet pensa a un contratto quadriennale da almeno 130 milioni di dollari complessivi, cifra maggiore ma vicina a quella già sul tavolo per lui, una cifra in linea con i rinnovi di giocatori come Tyler Herro e Jordan Poole, arrivati a inizio stagione.
Quest’anno, VanVleet guadagnerà circa 21 milioni di dollari, che diventeranno 22 nel 2023-24. In stagione sta tenendo però le medie al tiro più basse in carriera dall’annata da rookie, quando vedeva poco il campo, per lui 18.8 punti di media con appena il 37% dal campo e il 32.5% da tre punti, mai così male dal 2017. E i Toronto Raptors, nonostante il talento a disposizione a roster, rischiano di non qualificarsi neppure per i play-in a Est.
Fred VanVleet, OG Anunoby e Gary Trent Jr potrebbero suscitare tanto interesse sul mercato prima della trade deadline del 9 febbraio 2023. Le intenzioni dei Raptors sarebbero quelle di trattenere VanVleet, che con Pascal Siakam e coach Nick Nurse è considerato il cuore della squadra, il reduce del titolo NBA 2019.
“FVV” compirà 29 anni il 25 febbraio, ed è storicamente uno degli infaticabili NBA, anche in questa stagione per lui 37.1 minuti a partita e lo scorso anno furono 37.9 in 65 partite giocate (31 quest’anno a oggi). VanVleet è al momento l’unica point guard di ruolo a roster, con Malachi Flynn poco utilizzato e con tante ali come Siakam e Scottie Barnes a giocare anche da creatori di gioco secondari.
