Scaduta la deadline NBA del 22 ottobre oltre la quale non sarà più possibile firmare le rookie scale extension e le altre estensioni di contratto per i veterani, è come sempre interessante andare a verificare quali giocatori non hanno firmato con le rispettive squadre, e quali saranno le possibili implicazioni su mercato e free agency 2025.
Tra i nomi più importanti che dovranno attendere, ci sono quelli di Jonathan Kuminga (Warriors) e di Jimmy Butler, che erano però annunciato e non devono sorprendere. Ma non sono gli unici.
Jonathan Kuminga
Golden State ha scelto di prolungare il contratto di Moses Moody, a cifre contenute per un salary cap odierno NBA da 39 milioni di dollari complessivi in 3 anni. Per Kuminga si attenderà, il giocatore aveva chiesto le stesse cifre che i colleghi di draft Franz Wagner e Evan Mobley hanno ricevuto a Orlando e Cleveland ma gli Warriors non ci hanno voluto sentire, Kuminga sarà restricted free agent al termine della stagione, potrà rinegoziare un nuovo contratto con la squadra ma prima c’è una lunga stagione da giocare. E gli Warriors si attendono tantissimo dall’ex G-Leaguer.
Kumimga, De’Anthony Melton, Kevon Looney e Gary Payton II saranno tutti free agent al termine della prossima stagione.
Josh Giddey
Niente estensione, come prevedibile, neppure per Josh Giddey che i Chicago Bulls hanno ottenuto da OKC in cambio di Alex Caruso via trade, attirati dal suo contratto in scadenza e perché serviva una point guard titolare a prezzi… competitivi?
Giddey sarà restricted free agent nel 2025. I Bulls, per ora senza dirlo, hanno imbioccato la strada della ricostruzione e ben pochi dei giocatori che fanno oggi il roster saranno a Chicago tra 12 mesi. L’australiano ex Thunder potrebbe essere uno di questi, ma senza svenarsi, e ha una stagione intera per guadagnarsi il suo rinnovo di contratto ai Bulls, o una sistemazione altrove da free agent.
Brandon Ingram
I New Orleans Pelicans avevano messo le cose in chiaro da tempo su Ingram: niente rinnovo al massimo salariale, per cui l’ex Lakers era peraltro eleggibile, e per il suo entusiasmo di restare nella Big Easy, soprattutto…
Brandon Ingram giocherà da separato in casa a NOLA finché il mercato NBA non si riaccenderà da dicembre in poi fino alla trade deadline di febbraio. I Pelicans hanno prelevato da Atlanta via trade Dejounte Murray e punteranno su Trey Murphy III (rinnovo per lui), Herb Jones, Jose Alvarado e Jordan Hawkins attorno a Murray e Zion Williamson. Brandon Ingram era eleggibile per un quadriennale da 208 milioni di dollari e sarà il free agent probabilmente più importante del prossimo “giro”.
Cam Thomas
Niente rookie scale extension per Thomas, e del resto i Brooklyn Nets possono permettersi di aspettare l’anno prossimo. Anche per Cam è la cosa migliore, potrà lucrare un contratto ancor più vantaggioso da restricted free agent, Brooklyn sarà completamente diversa tra un anno rispetto a oggi col solo Thomas e con Nic Claxton, Noah Clowney, Dariq Whitehead ancora a roster tra i giocatori attualmente in squadra.
Nel frattempo, la missione è perdere tante partite nella miglior maniera possibile, e pensare al draft NBA 2025.
Jimmy Butler
Niente estensione al massimo salariale per Jimmy Butler, quella che Miami ha concesso a Bam Adebayo per intenderci. Pat Riley è stato chiaro con la sua superstar e con l’ambiente: vuole vedere di più e soprattutto vedere di più in campo sia lui, sia Tyler Herro, Terry Rozier e i giocatori a lungo assenti lo scorso anno come Josh Richardson e Nikola Jovic. Altrimenti, banalmente, i rinnovi contrattuali se li possono scordare.
Una volta capito che fosse meglio non chiedere, Butler ha fatto come la volpe con l’uva facendo intendere che tanto lui il rinnovo non lo voleva adesso (ahahaha). Come atto di contrizione, si è presentato al media day senza acconciature stravaganti e non ha fatto sparate del tipo “vinciamo noi tutti ci temono”. La sfida per Jimmy Butler sarà giocare più partite rispetto alle appena 60 dello scorso anno, 64 dell’anno prima e 57 del 2021-22, troppo poche per gli standard che Riley chiede.
Butler avrà da decidere su una player option da 52 milioni per il 2025-26, e se vorrà ancora negoziare un’estensione biennale ora con Miami dovrà rinunciarvi. Difficile, Jimmy si terrà invece tutte le opzioni aperte per la prossima estate, compresa la free agency anticipata.
Chi ha deciso di aspettare
Kevin Durant (Suns), De’Aaron Fox (Kings), Mikal Bridges (Knicks) e Jaren Jackson Jr (Grizzlies) avevano già reso nota l’intenzione di non firmare oggi alcuna estensione di contratto con le rispettive squadre, e attendere la off-season 2025 quando avranno a disposizione accordi ancora più ricchi sul tavolo.
Durant sarà free agent di nuovo nel 2026 e ha rimandato ogni discorso a data da destinarsi. Fox è nella medesima situazione e nel 2025 sarà eleggibile per un’estensione al massimo salariale con Sacramento. Discorso leggermente diverso per Mikal Bridges, acquistone dei New York Knicks in estate e che era eleggibile per un’estensione biennale da circa 60 milioni di dollari subito. L’ex Suns ha declinato, e scelto di aspettare il 2025 quando diventerà eleggibile invece per un prolungamento di contratto quadriennale da 156 milioni di dollari complessivi coi Knicks.