I top 15 free agent NBA per il mercato 2022

di Michele Gibin
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5 – Miles Bridges

Gli Hornets hanno dichiarato chiaro e tondo che vogliono trattenere Bridges e rimetterlo sotto contratto.

Le cifre? Di massimo salariale non se ne parla, occorrerà trovarsi a metà strada sperando (per Charlotte) di non incappare in una versione minore del braccio di ferro tra Ayton e i Suns. Dopo alcune traversie, gli Hornets hanno anche trovato il nuovo allenatore che poi è anche il vecchio, Steve Clifford che sostituirà James Borrego.

Con Miles Bridges e LaMelo Ball Charlotte ha una coppia di giovani star spettacolare, sono ancora privi di un centro di vaglia (Mason Plumlee è il “ripiego”), devono pensare alla rookie scale extension di PJ Washington, e probabilmente a sondare il mercato per Gordon Hayward, Kelly Oubre Jr o Terry Rozier. Ma la prima questione da sistemare è blindare Bridges, anche con uno sforzo importante.

4 – Jalen Brunson

Per l’ex Villanova è una partita a due tra i Dallas Mavericks e i New York Knicks.

Knicks che lo vogliono, hanno deciso di puntare su di lui (hanno anche assunto il padre ed ex giocatore NBA Rick Brunson come assistant coach) e hanno iniziato a liberare lo spazio salariale necessario per fare un’offerta irrinunciabile, nell’ordine dei 20-30 milioni di dollari a stagione e 100 milioni di dollari complessivi. I Mavs potranno pareggiare qualsiasi offerta e probabilmente dovranno, non potendosi permettere roster alla mano di perdere il compagno di reparto di Luka Doncic. Ma esiste una cifra soglia oltre la quale non andare? Probabilmente si, e i Knicks hanno tutta l’aria di volerla raggiungere.

Il rendimento di Brunson in questa stagione è stato eccellente, senza Doncic i Mavs hanno vinto 2 partite su 3 nella serie di primo turno contro Utah. Il rischio? L’ex Wildcats è una guardia di 185 cm ed è un atleta “normale” per gli standard NBA, non ha il tiro di Fred VanVleet per citare uno specimen fisico analogo, e un contratto di quelle proporzioni cambia la percezione su un giocatore. E giocare accanto a Luka Doncic toglie pressione.

3 – Bradley Beal

Il gioco di Beal è sempre stato tenere sulla corda i suoi Washington Wizards per “favorire” le mosse di mercato giuste per costruirgli attorno una squadra vincente. Bradley Beal ha rinunciato come atteso alla sua player option per rifirmare al massimo salariale con Washington, che può offrire più soldi e un anno in più di contratto rispetto ad altre.

Al contempo non esiste oggi una squadra con ambizioni e che abbia (o possa creare) lo spazio salariale necessario a tentare l’ex Florida (forse Portland?), cosa che “facilita” il compito agli Wizards. Che nel frattempo hanno accettato da Dallas la scommessa Kristaps Porzingis, positivo nelle 17 partite giocate a DC (e senza Beal) in stagione.

Tommy Sheppard, gm e presidente della squadra, si è dimostrato abile e capace nel gestire la situazione John Wall, portare a Washington Russell Westbrook e poi girarlo ai Lakers per Kuzma e Caldwell-Pope. Buona parte dei destini degli Wizards la faranno i progressi di Deni Avdija e Daniel Gafford, mentre Rui Hachimura, complici alcuni problemi personali, sembra rimasto “a metà del guado” e potrebbe partire sul mercato. Via trade è invece arrivata una point guard solida come Monte Morris, e Will Barton da Denver.

2 – Deandre Ayton

C’è poca chiarezza sulle intenzioni dei Suns, e su quelle di Ayton che sarà restricted free agent.

L’impressione? E’ che Phoenix abbia una cifra soglia, anche qui, oltre la quale non andare anche per ragioni salariali, in una free agency in cui ci saranno da trattare il rinnovo di Jae Crowder e JaVale McGee, la rookie scale extension di Cam Johnson le scadenze delle riserve Bismack Biyombo e Aaron Holiday.

Si è parlato tanto, probabilmente a ragione, di scenari di sign and trade che possano consentire a Phoenix un “conguaglio” per la perdita della prima scelta assoluta al draft NBA 2018. Atlanta potrebbe offrire i contratti di John Collins o Clint Capela (che ritroverebbe Chris Paul), Detroit ha scelto al draft Jalen Duren e dopo aver ceduto Jerami Grant a Portland non ha il contratto giusto da spedire a Phoenix. Toronto cerca un centro e dispone dei contratti di OG Anunoby e forse addirittura di Pascal Siakam.

1 – Zach LaVine

E’ assieme a Bradley Beal il giocatore più forte del novero, soprattutto dopo che Irving e Westbrook (con James Harden che seguirà a ruota) hanno esercitato le rispettive opzioni, ma di mistero ce n’è poco: Zach LaVine resterà ai Chicago Bulls con un contratto al massimo salariale.

Un quinquennale da 212 milioni di dollari complessivi, che lascerebbe ai Bulls che hanno ben blindati sotto contratto Lonzo Ball, DeMar DeRozan, Alex Caruso, Nikola Vucevic e Patrick Williams la possibilità di spendere ancora con la midlevel exception da oltre 9 milioni di dollari a stagione, per un altro free agent. Uno dei nomi, PJ Tucker, pare sfumato e diretto a Philadelphia, ma il mercato creerà altre occasioni, anche di trade con il contratto di Coby White.

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