Blake Griffin, Boston Celtics
Tra i giocatori qui elencati, Blake Griffin è quello che ha visto il cambiamento più radicale nel suo stile di gioco. Partito come uno dei migliori lunghi atletici di tutta la lega, gli infortuni ed il passare degli anni lo hanno trasformato in un giocatore fermo sulle ginocchia e privo, sostanzialmente, di quell’atletismo che aveva stregato i tifosi Clippers.
“Lob City” è ormai semplicemente un ricordo, e Griffin ha dovuto adattarsi ad una NBA sempre più orientata al tiro da tre, il che ha voluto dire rivoluzionare il suo modo di giocare. Sono di conseguenza aumentati i tentativi da tre, raggiungendo i 6.2 con Detroit nel 2020/21, i 3.1 lo stesso anno con Brooklyn, ed i 2.6 la stagione successiva sempre ai Nets. Griffin è sfortunatamente un punto debole in difesa vista la sua scarsa mobilità, ma la sua capacità di gestione del pallone ed il bagaglio tecnico che ha leggermente ampliato potrebbero consentirgli un altro contratto nella lega.
Una destinazione potrebbero essere i Boston Celtics, che sarebbero costretti a ripiegare su Griffin vista la rottura del legamento crociato di Danilo Gallinari. Gallinari e Griffin sono due giocatori diversi, eppure i Celtics hanno bisogno di un rimpiazzo in quel ruolo e firmare Griffin ad un annuale potrebbe essere una delle poche soluzioni.
Carmelo Anthony, ritorno a Denver
Proprio oggi pare sia sfumata la pista che avrebbe condotto Carmelo Anthony ai Boston Celtics come rimpiazzo di Gallinari. I Celtics non avrebbero intenzione di firmare Anthony per il momento, per quanto possa rimanere un’opzione valida per i prossimi mesi. Al contempo, Anthony ha da cercarsi una squadra a meno che non voglia guardare l’inizio della stagione dagli spalti e poi prendere una decisione.
Per il discorso fatto in precedenza con Rondo, Denver ha condotto un buon mercato con la firma di qualche veterano, e Carmelo Anthony potrebbe essere il tassello finale. Anthony ha giocato ai Nuggets dal 2003 fino alla stagione 2010/11, quando venne ceduto ai New York Knicks. Con Denver ha inoltre collezionato tre convocazioni All-Star. Sono stati, in generale, anni di notevole produzione offensiva che resero un giovane Anthony uno dei giocatori più in vista in NBA.
Dopo aver trascorso un po’ di tempo fuori dai radar e senza una squadra, Carmelo Anthony ha fatto il suo ritorno con i Portland Trail Blazers. Al fianco di Damian Lillard ha giocato due stagioni a 14.3 punti di media, poi, la scorsa estate, si è unito a LeBron e compagni nella speranza di vincere quel che in carriera non è mai riuscito a raggiungere: il titolo. La finestra per diventare campioni è ancora aperta ma si fa sempre più stretta, ed il tempo continua incessantemente a scorrere anche per l’ex all-star dei Knicks.
A Denver si unirebbe come rinforzo in uscita dalla panchina nella speranza che la stagione 2022/23 sia quella decisiva per lui e per i Nuggets.
Menzioni onorevoli
- Avery Bradley: 31 anni e due volte All-Defense, Bradley è una guardia specialista della difesa con una mano decente al tiro da tre punti. Un “3&D” di dimensioni minori rispetto alle ali che siamo abituati a conoscere, Bradley ha giocato 62 gare la scorsa stagione con i Lakers. Una squadra potenzialmente interessata a lui potrebbero essere gli Charlotte Hornets, che in questo modo impiegherebbero un buon difensore per tappare i buchi lasciati da LaMelo Ball e Terry Rozier;
- Lance Stephenson: per Lance è difficile, forse impossibile trovare una giusta collocazione, per questo lo inseriremo dove meglio si è trovato negli ultimi dieci anni: ad Indiana (sarebbe la quarta volta che indossa la canotta dei Pacers)