Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsAtlanta Hawks Hawks, John Collins sulla sua free agency: “Voglio rimanere ad Atlanta”

Hawks, John Collins sulla sua free agency: “Voglio rimanere ad Atlanta”

di Gabriele Melina
John Collins

Uno dei punti chiave della free agency degli Atlanta Hawks sarà la situazione contrattuale di John Collins, free agent con restrizioni proprio questa estate. Il ventitreenne è uno dei fondamenti del giovane e talentuoso gruppo di cui Atlanta dispone, e per tal motivo gli Hawks vorranno priorizzare la sua permanenza alla corte di coach Nate McMillan.

Da un punto di vista statistico, la produzione offensiva di Collins ha subito un calo nella recente stagione, causato probabilmente dall’innesto di giocatori come Bogdan Bogdanovic, Danilo Gallinari, e Lou Williams, che inevitabilmente sottraggono spazi e possessi ai propri compagni. Le cifre, difatti, indicano un passaggio da 21.6 punti di media a 17.6 in stagione regolare ed un minimo di 13.9 in questi playoffs.

I numeri però non dicono tutta la verità, e Collins potrebbe essere uno dei casi emblematici di questo assunto: certo le sue prestazioni offensive sono calate, ma l’ala ventitreenne ha saputo comunque ritagliarsi il suo spazio per contribuire in maniera alternativa. A supporto di tale tesi tornano utili alcuni dati: ai playoffs Collins ha tirato con il 54.9% dal campo, raggiungendo più volte il 70%.

Per di più, Collins ha anche catturato 8.7 rimbalzi di media in questi playoffs: in gara 1 contro i Milwaukee Bucks l’ala degli Hawks ha messo a referto 23 punti e 15 rimbalzi, in gara 7 contro i Philadelphia 76ers 14 punti e 16 rimbalzi. Nel turno contro i Bucks, poi, ha chiuso la serie con il 55.8% dal campo su 11 tentativi a gara.

John Collins vuole firmare un pluriennale con gli Hawks

Nel mese di dicembre John Collins ha rifiutato una estensione contrattuale da circa 90 milioni di dollari, così da poter esplorare la free agency e magari mettere la firma su un massimo salariale. A quel punto della vicenda, le volontà di Collins erano ancora incerte. Ad oggi, il ventitreenne ha più volte dichiarato di voler rimanere ad Atlanta, la squadra che lo ha selezionato con la numero 19 al draft del 2017.

“Ho già espresso tante volte la mia volontà di rimanere qui ad Atlanta. Dovremo prendere una decisione tra non molto, e spero che la migliore tra le opzioni sia quella che mi mantenga qui”, queste le recenti parole di Collins. A spalleggiare la sua dichiarazione è stato Travis Schlenk, general manager degli Hawks: “John è una componente fondamentale della nostra squadra. Sappiamo tutti quanto può essere efficiente con le sue abilità da finalizzatore e lungo versatile, e per tal motivo sarà la nostra priorità per questa free agency”.

Un dato implicito a cui Schlenk ha fatto riferimento è il seguente: Collins ha chiuso la stagione con il 55.6% dal campo, il 39.9% da tre, e l’83.3% ai tiri liberi. Era proprio questa la versatilità citata dal general manager di Atlanta, indubbiamente favorita dalla presenza di Trae Young ma non di certo meno importante.

Come detto in precedenza, quest’estate Collins sarà restricted free agent: ciò vuol dire che gli Hawks potranno pareggiare tutte le offerte provenienti da altre squadre. Diverse franchigie potrebbero tentare l’assalto al ventitreenne, tra cui ad esempio i Dallas Mavericks e gli Charlotte Hornets. Tuttavia, Collins e la sua attuale squadra sembrerebbero volersi sedere al tavolo per siglare un accordo a lungo termine.

Questo potrebbe essere o un quadriennale da 102 milioni complessivi o un quinquennale da 132 milioni.

Ad Atlanta converrebbe pareggiare tutte le offerte per John Collins?

Non è da escludere l’eventualità che alcune squadre, magari in stato di ricostruzione e con un certo spazio salariale a disposizione, azzardino un’offerta alquanto onerosa: cosa potrebbero fare gli Atlanta Hawks in questa situazione?

Nel caso Schlenk decidesse di non pareggiare l’offerta avanzata da un’altra squadra, Atlanta si ritroverebbe con 15 milioni di dollari da impiegare per rimpiazzare Collins. Una cifra che di certo non permette di firmare un giocatore del suo livello. L’opzione più razionale, nel caso un’altra franchigia offrisse una cifra sproporzionata, sarebbe quella di un sign-and-trade: in questo modo gli Hawks non perderebbero Collins a zero come invece accadrebbe nel precedente scenario.

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