Jimmy Butler sarà uno dei grandi free agent estivi, e non sarà l’unica questione da risolvere per Elton Brand, General Manager dei Philadelphia 76ers.
Assieme a Butler, anche J.J. Redick ed il neo acquisto Tobias Harris saranno liberi di sondare il mercato. La volontà dei Sixers di trattenere a lungo il nucleo che da qui a maggio dovrà giocarsi l’acceso alle – quantomeno – finali di conference ad Est rimarrà invariata, a meno di disastri (ergo, eliminazioni precoci).
Come riportato però da Sean Deveney di sportingnews.com, è opinione diffusa tra diversi executive NBA che Jimmy Butler non vestirà la maglia dei Philadelphia 76ers la prossima stagione:
“Dei tre futuri grandi free agent estivi per i Sixers, Jimmy Butler è colui che avrà meno probabilità di rimanere a Philadelphia a fine stagione“
Butler, arrivato a novembre dai Minnesota Timberwolves, che cedendolo a Philadelphia assecondarono il desiderio dell’ex giocatore dei Chicago Bulls di competere in una squadra con ambizioni di titolo, potrebbe dunque rivelarsi a fine stagione il “sacrificato”, nei progetti di Elton Brand.
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— Philadelphia 76ers (@sixers) March 21, 2019
Redick, che nelle due stagioni passate a Philadelphia ha sviluppato un’intesa speciale, in campo e fuori con Joel Embiid (e recentemente anche con Ben Simmons), e Harris sono considerate due perdine fondamentali e complementari al duo di star dei Sixers, in virtù della grande capacità di aprire il campo e giocare lontano dalla palla.
Jimmy Butler, giocatore intenso e grande trattatore della palla, ha dovuto sacrificare negli ultimi mesi possessi e tiri per adattarsi al sistema offensivo di coach Brett Brown. I Sixers dei “Phantastic 5” hanno le carte in regola per una lunga corsa ai playoffs della Eastern Conference, ma sia Butler che Harris saranno in estate alla ricerca di un contratto al massimo salariale, un impegno potenzialmente onerosissimo per la proprietà dei Sixers, in vista anche del prossimo rinnovo di Ben Simmons.
Jimmy Butler, direzione New York in estate? Le alternative
Butler, 4 volte All-Star e 2 volte nominato nel secondo quintetto difensivo NBA, gode di stima incondizionata nei circoli NBA. Due le squadre che potrebbero puntare decisamente al 29enne prodotto di Marquette University: i New York Knicks ed i Brooklyn Nets.
L’arrivo di Tobias Harris potrebbe aver cambiato in maniera decisiva il panorama in casa Sixers. La posizione di Butler quale “terza punta” di un trio di stelle è dallo scorso febbraio meno scontata, e l’inserimento di Harris nel sistema offensivo di coach Brown è finora proseguito in maniera positiva (19.6 punti e 8.1 rimbalzi a partita, con il 50% al tiro per Harris nelle 18 partite sinora giocate ai 76ers, 13-5 il record di squadra).
Qualora Jimmy Butler dovesse decidere di proseguire altrove la sua caccia al titolo NBA ed all’agognato supermax contract da 157 milioni di dollari in 4 anni, le due squadre di New York potrebbero rivelarsi le alternative più plausibili.
I New York Knicks andranno in estate alla caccia di Kevin Durant e Kyrie Irving. In caso di impossibilità di raggiungere uno o entrambi tra Irving e Durant, Butler potrebbe essere la “seconda scelta” della squadra di coach David Fizdale, allenatore che pone grande attenzione a leadership ed applicazione difensiva.
I Brooklyn Nets avranno in estate spazio salariale a sufficienza per mettere sotto contratto un grande free-agent. Sistemato col rinnovo di Spencer Dinwiddie lo spot di point-guard, il GM dei Nets Sean Marks sarà chiamato a risolvere la questione D’Angelo Russell. L’ex giocatore dei Los Angeles Lakers sarà restricted free-agent in estate, ed attirerà le grandi attenzioni di più di una squadra.
I Los Angeles Clippers, tra le destinazioni “storicamente” gradite da Butler, sono una possibilità concreta. Al pari di New York, i Clippers sono garanzia di piazza di prim’ordine, ed al pari dei Nets squadra di talento ed ambizioni di alta classifica. La presenza di coach Doc Rivers, allenatore in passato di giocatori come Kevin Garnett e Chris Paul, potrebbe far pendere l’ago della bilancia in favore dei Clippers, qualora l’obiettivo numero uno del proprietario Steve Ballmer – Kawhi Leonard – dovesse sfumare.