Nel turbinio di una delle trade deadline più clamorose di sempre, c’è spazio anche per Ben Simmons. L’australiano ha fatto buyout con i Brooklyn Nets, rendendosi free agent come riporta Brian Windhorst di ESPN. Lo stesso analyst spiega che Simmons è seguito dai Los Angeles Clippers e dai Cleveland Cavaliers. Sarebbe una situazione favorevole a tutte le parti: Simmons andrebbe in una squadra molto competitiva con i Nets che liberano spazio salariale.
Simmons ha giocato sin qui 33 partite on la squadra allenata da Jordi Fernandez, tenendo una media di 6,2 punti, 5,2 rimbalzi e 6,9 assist, tirando con il 54,7% dal campo e il 69,2% dalla linea del tiro libero. Cifre lontanissime da quelle che tengono conto di tutta la sua carriera che recitano 13,6 punti, 7,6 rimbalzi e 7,4 assist. Un’involuzione tecnica e psicologica stupefacente per la prima scelta del Draft NBA 2018. Stupefacente in senso negativo chiaramente.
Simmons è un abile passatore e rimbalzista. Tuttavia, non sa tirare. Il nativo di Melbourne ha realizzato solo cinque tiri da tre punti in carriera. Quindi come si sposerebbe con i Cavaliers di coach Kenny Atkinson? Ovviamente, sarebbe una riserva di lusso per la franchigia Campione NBA nel 2016. E’ indubbio che il quintetto sia Darius Garland, Donovan Mitchell, De’Andre Hunter, Evan Mobley e Jarrett Allen.
Per Simmons si tratterebbe di un‘occasione che non andrebbe sprecata. Ritrovarsi in una contender dopo aver mancato quasi due intere stagioni porterebbe con sé qualcosa di inspiegabile. Ma se i Los Angeles Lakers hanno acquisito Luka Doncic, perché Simmons non dovrebbe andare ai Cavs?