Sembra che il matrimonio tra DeMarre Carroll e i San Antonio Spurs non stia per nulla funzionando. Il 33enne è arrivato in Texas in estate in una sign-and-trade con i Brooklyn Nets che lo ha visto firmare un contratto triennale da 21 milioni di dollari. In realtà, non era lui la prima opzione.
Infatti, pareva ormai concluso l’arrivo alla corte di coach Gregg Popovich di Marcus Morris. L’ex Celtics avrebbe sicuramente dato tanto a San Antonio e rappresentava un tipo di giocatore molto più decisivo. Nonostante ciò, quando l’accordo era ormai stipulato, Morris ha stracciato il contratto con gli Spurs. Ed ha firmato un più ricco annuale con i Knicks. Ad onor del vero, nemmeno la sua storia ai Knicks, a cui aveva giurato fedeltà, è durata molto. Un giocatore così affidabile in fase difensiva e nel tiro dall’arco, ha fatto troppa gola alle contender e i Clippers se lo sono aggiudicato dopo tanto pressing prima della trade deadline.
Come detto, dopo la fumata nera di Morris, gli Spurs avevano virato su Carroll. L’ex Nets rappresentava in via teorica quel “3 and D” che San Antonio stava cercando. Anche se l’età non era certo un punto a favore. Sta di fatto che Carroll non ha quasi mai trovato spazio all’interno delle rotazioni di coach Gregg Popovich. Ha raggiunto infatti una media di soli 9 minuti a partita ed è apparso in sole 15 partite dall’inizio della regular season.
Tom Orsborn di The San Antonio Express-News ha rivelato come il giocatore sia frustrato a causa della situazione che sta vivendo. L’idea degli Spurs era quella di poterlo scambiare entro la trade deadline, ma non si è presentata l’occasione. Col contratto che si ritrova, un buyout per DeMarre Carroll pare improbabile. Perciò è molto più possibile che venga inserito in una trade a stagione conclusa.
“Mi sentivo come se San Antonio fosse un buon posto per me e per le mie capacità. Ma non ha funzionato”. Nel frattempo il suo agente Mark Bartelstein sta valutando con la squadra tutte le possibilità. “Ci sta lavorando” ha detto Carroll. “Lui e Brian Wright (GM degli Spurs, ndr). Non so in che direzione andranno le cose. Ma ho 33 anni, non voglio disperdere le mie qualità stando seduto in fondo alla panchina sapendo che potrei aiutare una squadra”.