2. Brooklyn Nets
Dall’altro lato, invece, i Brooklyn Nets, che hanno mostrato enormi lacune sotto canestro: DeAndre Jordan, infatti, dà il suo contributo ma non può tenere in piedi da solo il reparto lunghi. L’ipotesi Nets è altrettanto realistica, anche se Cousins rilasciò dichiarazioni poco lusinghiere nei confronti di Harden pochi giorni prima della trade del Barba.
I Nets sono corti sotto canestro dietro a Jordan: Noah Vonleh ha esperienza NBA ma non è del tutto affidabile soprattutto in ottica playoffs, Norvel Pelle è già stato tagliato per fare posto a André Roberson che è un’ala, nelle ultime partite Steve Nash ha preferito quintetti piccoli con Jeff Green da centro nominale. DeMarcus Cousins ha tenuto buone medie a Houston, ma con lui in campo i Rockets hanno imbarcato acqua in difesa e la mobilità dell’ex Kings e Warriors è davvero ridotta, a 30 anni e con tanti infortuni alle spalle.
Un altro lungo con poca attitudine difensiva non è certo quello che serve oggi ai Nets, né le dure parole di Cousins contro Harden sole poche ore prima della trade verso Brooklyn sono d’aiuto. E’ però vero che con un impiego limitato e poche responsabilità, Cousins può ancora tornare utile.