Danilo Gallinari si prepara come tanti colleghi NBA ad una free agency sui generis, anomala e che dovrebbe iniziare a fine novembre, dopo il draft 2020.
Il Gallo ha virtualmente salutato i tifosi degli Oklahoma City Thunder all’indomani dell’eliminazione al primo turno dei playoffs a Orlando contro i Rockets, Danilo è all’ultimo anno di un contratto triennale da oltre 60 milioni di dollari e non resterà – salvo sorprese – a OKC.
Gallinari non ha mai fatto mistero di cercare col prossimo contratto una sistemazione in una squadra da titolo, al di là della somma del prossimo accordo, e lo ha ribadito ancora: “Giocare per il titolo viene prima di un contratto importante? Sì, stavolta sì, anche perché non ho più venti anni. Non è detto che chi punta al titolo abbia il budget che ci si aspetta“, così Danilo alla Gazzetta dello Sport.
A febbraio era saltata per poco la trattativa che avrebbe portato Danilo Gallinari ai Miami Heat, la squadra che poi ha finito per giocare e perdere la finale NBA contro i Los Angeles Lakers. Le parti non trovarono un accordo per il rinnovo contrattuale oltre questa stagione, alla stessa maniera in cui gli Heat hanno blindato Andre Iguodala per le prossime due stagioni, e Miami aveva dunque ripiegato su Jae Crowder arrivato da Memphis assieme all’ex Warriors.
Free agency Gallinari: quale sistemazione per l’azzurro?
Gallinari è reduce da una stagione tra le migliori della sua carriera a OKC: 18.7 punti e 5.2 rimbalzi di media a partita, con il 40.5% al tiro da tre punti e l’89% ai tiri liberi accanto a Chris Paul, Shai Gilgeous-Alexander e Dennis Schroeder nei sorprendenti Thunder 2019\20.
Le squadre che offriranno un contratto a Gallinari non mancheranno: i Philadelphia 76ers del suo ex coach Doc Rivers potrebbero pensarci, così come le due squadre di Los Angeles – Lakers e Clippers – e progetti ambiziosi come Brooklyn Nets e forse gli stessi Heat, che dovranno comunque per prima cosa risolvere la free agency di Goran Dragic e proporre un rinnovo a Bam Adebayo.
Alla finestra per il Gallo potrebbero esserci inoltre i Dallas Mavericks, che rispetto alle precedenti dispongono di maggior flessibilità, e addirittura i Golden State Warriors.