I Chicago Bulls fissano il prezzo per Zach LaVine. La fine della stagione e l’avvicinarsi della free agency porta la squadra allenata da Billy Donovan a prendere considerazioni molto importanti. Sia dentro che fuori dal campo. La faccenda LaVine, già affrontata alla trade deadline, tona in auge in un momento in cui l’ex Minnesota Timberwolves viene considerato sacrificabile. Ma a che prezzo?
A spiegare bene la situazione è K.C Johnson di NBS Sports Chicago che spiega: “Non credo che i Bulls accetteranno un accordo al ribasso se si concretizzerà qualcosa, ma ho l’impressione che siano aperti a più possibilità rispetto al passato. Più precisamente: ho riferito in precedenza quale fosse il loro prezzo cioè un talento di livello All-Star, scelte al primo giro o entrambe e la mia sensazione è che le aspettative siano diminuite in modo significativo. Come ho detto fin dall’inizio riguardo a questa situazione: È come una relazione che ha fatto il suo corso”.
Se i Bulls volessero rifondare, sarebbe giusto per loro accettare offerte al ribasso, pur accettando trade simili? Potrebbe essere. Il punto è che sul piatto c’è Zach LaVine, un due volte All-Star che questa stagione ha chiuso con 19.5 punti, 5.2 rimbalzi e 3.9 assist. Nonostante le sole 25 partite giocate, ha saputo dare un contributo importante alla squadra.
Le squadre sono però seriamente preoccupate per le sue mancanze difensive. Oltre alle preoccupazioni in campo, LaVine è costoso, con tre anni e 138 milioni di dollari rimanenti sul suo contratto. Per questo motivo, le contender hanno esitato a entrare nell’affare LaVine, soprattutto ai prezzi richiesti da Chicago.
Secondo quanto riferito, LaVine avrebbe voluto essere ceduto ai Miami Heat, ai Philadelphia 76ers o ai Los Angeles Lakers, ma è difficile immaginare che una di queste squadre si faccia carico dello stipendio di LaVine. Tuttavia, con un prezzo più basso, il mercato dovrebbe scaldarsi per il due volte All-Star e sarà interessante vedere quali squadre si faranno avanti quest’estate.