Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsChicago Bulls Chicago Bulls, 3 giocatori che potrebbero arrivare per migliorare il roster a stagione in corso

Chicago Bulls, 3 giocatori che potrebbero arrivare per migliorare il roster a stagione in corso

di Filippo Beltrami
LaVine Bulls

Una delle squadre che si è mossa più delle altre per cercare di migliorare il proprio roster in questa offseason sono sicuramente i Chicago Bulls. Le addizioni di DeMar DeRozan, Lonzo Ball e Alex Caruso e non solo hanno fatto si che i 6 volte campioni NBA possano lottare veramente per un posto ai playoffs. Ma a dire l’ultima è sempre il campo e, nel caso le cose non vadano come sperato, i Bulls hanno fino la trade deadline di febbraio per sistemare il tutto. Proprio per questo la franchigia dell’Illinois dovrebbe tenere d’occhio alcuni giocatori che potrebbero dare una grande mano in ottica playoffs.

Buddy Hield

Buddy Hield è uno dei migliori tiratori da 3 punti della lega. Nonostante questo il suo valore non viene considerato del tutto, principalmente perché i Sacramento Kings sono la squadra con la striscia più lunga di stagioni consecutive senza fare i playoffs in tutta la lega. Mentre alcuni tifosi e analisti non sembrano apprezzare così tanto Hield, lo stesso non si può dire per le franchigie NBA. L’ex giocatore dei Pelicans infatti è stato protagonista di molte voci di trade negli ultimi mesi, soprattutto per quanto riguarda alcune pretendenti al titolo.

Un tiratore col 40.6% da tre punti in carriera farebbe bene a dei Bulls che la scorsa stagione hanno tirato con il 37% complessivo di squadra finendo 13esimi in tutta la lega. Buddy Hield sarebbe un buon giocatore da mettere insieme a Zach LaVine e DeRozan in modo aprire ancora di più le spaziature date da un possibile raddoppio della difesa avversaria sull’ex giocatore dei TWolves e sull’ex Raptors. In più bisogna tenere conto dei possibili scarichi dalle penetrazioni di Ball, capace di vedere il gioco come pochi altri giocatori nella NBA.

Pascal Siakam

Dopo la vittoria del titolo del 2019 e la successiva stagione da prima scelta offensiva della squadra, Pascal Siakam non è riuscito a convincere del tutto le aspettative che si erano create su di lui. Secondo alcuni giornalisti, un possibile motivo del suo mancato miglioramento sono state alcune tensioni con il coach dei Raptors Nick Nurse e per cui sembrasse voler lasciare il Canada. Proprio per questo i Chicago Bulls potrebbero puntare su di lui per migliorare la propria squadra. L’arrivo di Ball e Caruso ha migliorato sicuramente la squadra da un punto di vista difensivo e una possibile aggiunta anche del camerunese non farebbe che migliorare ancora di più quel settore.

Siakam ha viaggiato a 21.4 punti e 7.4 rimbalzi di media a partita in quella che è stata considerata una brutta stagione per lui e per la sua squadra. Anche per questo il suo valore di mercato non è molto alto. Alcuni problemi riguardanti il Most Improved Player del 2019 sono la sua continuità e il suo tiro da tre non proprio affidabile (ha tirato con il 29.7% in questa stagione). Nonostante questo non ci sarebbe da stupirsi se una squadra che vuole migliorarsi abbia Siakam come uno degli obbiettivi principali.

Aaron Gordon

Aaron Gordon si è distinto in questa postseason per la grande difesa su uno dei migliori giocatori della lega come Damian Lillard. Proprio come Siakam potrebbe essere l’innesto giusto per migliore quello che probabilmente è stato il reparto più debole della squadra fino ad ora. Il giocatore dei Nuggets è in scadenza di contratto (nonostante i Nuggets stiano cercando di rinnovarlo) e il suo valore di mercato è abbordabile. In più ha dimostrato di non aver problemi ad adattarsi ad un nuovo sistema di gioco. Da non dimenticare sono i 7 anni passati ai Magic in compagnia di Nikola Vucevic che potrebbero aiutare in vista di un possibile ricongiungimento.

Con l’aggiunta di Gordon i Chicago Bulls si ritroverebbero ad avere in squadra 3 dei giocatori più atletici della lega (Gordon, LaVine e Derrick Jones Jr). Gordon è un giocatore capace di marcare dalla point guard all’ala grande della squadra avversaria. Da non sottovalutare anche la sua discreta abilità di tirare dalla lunga distanza come testimonia il 37.5% da 3 nella parte di stagione passata ad Orlando.

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