Dopo anni di alti e bassi a Charlotte, anche per aver violato il protocollo anti doping della NBA, Malik Monk sembra essersi preso qualche rivincita e trovato una casa in quel di Los Angeles. Negli scorsi anni i Lakers avevano provato più volte ad imbastire una trade per lui. Purtroppo per loro, gli Hornets hanno sempre rifiutato qualsiasi proposta poiché consideravano Monk una parte importante del loro futuro. Proprio per questo, il nativo di Jonesboro non si sarebbe aspettato che gli Hornets non lo rifirmassero.
“Le squadre non sanno tutto del carattere di una persona e chi quella persona sia. Non stanno nello spogliatoio. Penso che questo abbia contribuito molto al fatto che fosse poco interesse da parte loro,” ha detto Marcus Monk, fratello e agente di Malik nell’intervista con Jovan Buha di “The Athletic”. “E se io fossi le altre 29 franchigie, non le biasimerei. Tutte queste cose sono successe perché dovevano succedere. E se quelle cose non fossero accadute, non avrebbe la mentalità che ha adesso. Ora da il 110% tutte le volte che entra in campo. Questo perché altre 29 squadre hanno avuto la possibilità di firmarlo ma non l’hanno fatto.”
Non una free agency come se l’aspettava quella di Malik Monk
Dopo la miglior stagione della carriera Monk pensava di ricevere offerte pluriennali da molte squadre. E invece solamente Mavericks e Lakers si sono fatti avanti per firmarlo. Entrambe però non con offerte pluriennali, ma al minimo salariale per un anno. Alla fine, l’ex giocatore degli Hornets ha scelto i Lakers perché l’offerta fatta da Rob Pelinka era sia lusinghiera che avvincente per un giovane giocatore in cerca di un ruolo importante. “I Lakers mi hanno dato l’opportunità di essere me stesso,” ha detto Malik Monk. “Qui gioco liberamente. Vado là fuori e non penso a nulla, non preoccupandomi di sbagliare. Mi hanno dato tutta la fiducia di cui avevo bisogno per essere me stesso.”
Nonostante i Lakers stiano avendo una stagione deludente, l’ex giocatore di Kentucky è una delle poche note positive. Quest’anno sta viaggiando a 13 punti, 3.3 rimbalzi e 2.4 assist di media a partita, tirando con il 47.1% dal campo e il 39.9% da tre punti. Quest’estate sarà un free agent senza restrizioni e ci sarà da vedere se i Lakers saranno capaci di rifirmarlo.
