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L’ultimo sopravvissuto: Paul Pierce

di Gabriel Greotti

L’ultimo sopravvissuto

Almeno per quest’anno, dopo il ritiro di due pezzi da novanta come Kobe Bryant e Tim Duncan, la NBA non ci riserverà altri addi strappalacrime. Come riporta Brad Turner del Los Angeles Times, infatti, Paul Pierce dovrebbe rimanere un altro anno con i Los Angeles Clippers. Il trentottenne rispetterà dunque anche il prossimo anno di contratto, nel quale percepirà circa 3.5 milioni di dollari.

Pierce, insieme all’ex compagno Kevin Garnett, relegato spesso in panchina da ormai due stagioni, è l’ultimo baluardo della pallacanestro vecchia scuola. Con KG che si appresta a cominciare la sua ventiduesima stagione NBA (superando Robert Parish e diventando così il giocatore con il maggior numero di stagioni giocate), Pierce giocherà la diciannovesima stagione tra i pro.

Ancora una chance

Negli ultimi mesi, Pierce aveva rilasciato alcune dichiarazioni a Gary Washburn del Boston Globe, dove manifestava tutto il suo scontento riguardo la sua stagione e il suo ruolo in uscita dalla panchina. ‘The Truth’ aveva poi aggiunto che sarebbe tornato ancora sul parquet solo se fosse stato in grado di preparare sia fisicamente sia mentalmente un’altra stagione. Il numero #34 ex capitano dei Boston Celtics, poi, ha lasciato trapelare un’ultima speranza di titolo.

Paul Pierce con la jersey dei Clippers

Paul Pierce con la jersey dei Clippers

Pierce, poi, si è detto non soddisfatto del suo apporto in campo e del suo ruolo in uscita dal pino. L’ultima stagione, in effetti, a livello realizzativo è stata la peggiore nella carriera dell’ala nativa di Inglewood: 6.1 punti, 2.7 rimbalzi, 1 assist e 0.5 rubate di media. Il giocatore, è parso piuttosto frustrato:

Pensavo di riuscire a chiudere un’altra buona stagione, ma ovviamente c’è qualcosa che è andato storto nel mio ruolo. Sto ancora cercando di comprenderlo. Tutto ha a che fare con il mio ruolo e con la mia preparazione. Se devo tornare per sedermi in panchina 82 partite, non so se lo farò.

The Truth – La verità

Queste le parole del trentottenne nell’intervista di qualche mese fa. Evidentemente, la preparazione, è andata a buon fine. La testa e le gambe ci sono, la benzina pure. I tifosi Celtics avrebbero preferito vederlo chiudere la carriera in bianco verde, ma purtroppo si sa, non tutte le storie d’amore hanno un lieto fine. Sicuramente, poi, un giorno vedremo penzolare un numero 34 al TD Garden, il numero di un giocatore che ha cambiato la storia di una città intera. Comunque vada, Pierce, chiuderà la propria carriera a casa, nella ‘sua’ Los Angeles.

Nato a Oakland, il 13 ottobre 1977. Inglewood, il sobborgo medio americano, è stato l’ambiente di crescita di Paul Pierce, quell’ambiente che lo ha proiettato verso i vertici della pallacanestro oltreoceano. Inglewood, dove un giovane Pierce stava già diventando ‘The Truth’, la verità. Tifosi NBA, almeno stavolta, dovremo rimettere in tasca i fazzoletti.

 

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