“I bleed purple and gold”. Kobe Bryant esordisce così nell’intervista riservata ai microfoni di Yahoo Sports. Letteralmente potremmo tradurlo come “dentro di me scorre sangue d’oro-viola” e, con questa semplice ma significativa frase, il numero 24 in maglia Los Angeles Lakers spazza via le voci circolate negli ultimi giorni.
Kobe Bryant scende in campo, ancora una volta, in prima persona, per smentire le voci di corridoio che negli ultimi giorni lo avrebbero visto stufo della situazione venutasi a creare a Los Angeles e in procinto quindi di firmare, la prossima estate, un contratto che lo avrebbe legato ai New York Knicks per l’ultimo spezzone di carriera.
E invece no. Kobe non ci sta, la sua fede non si mette in discussione e dichiara apertamente che la notizia che ha fatto il giro delle testate giornalistiche di tutto il mondo in questi giorni, è semplicemente carta straccia: “Ho sentito le chiacchiere secondo cui sarei andato a giocare altrove per quest’ultima parte di carriera, ma non è quello che farò. Sono fedelissimo ai Lakers”. Una dichiarazione d’amore insomma, come se dopo 18 anni vissuti insieme ce ne fosse bisogno. Lacustre a vita. Non c’è nient’altro da aggiungere. La sincerità di Kobe va oltre le voci di mercato. Testa alla Regular Season allora, testa ai suoi Lakers, che hanno avuto un avvio shock con un record di 0-4 che, al momento, li inchioda nei bassi fondi della Western Conference.
È tempo di reagire perciò. Kobe ha rassicurato dai tifosi, ai dirigenti fino allo spogliatoio. Ci si aspetta quindi una reazione da parte di tutti. La stagione è appena iniziata e il tempo e il potenziale per fare meglio di così ci sono tutti. E’ il momento di trascinare il più in alto possibile la franchigia e, ancora una volta, la responsabilità ricade su un solo nome. Ma lui è ancora lì, a rispondere ancora una volta presente, nel modo in cui solo una leggenda vivente di questa franchigia, quale Kobe Bryant, saprà fare.
Per Nba Passion,
Mario Tomaino
