Bello il periodo dei playoff, delle battaglie tra i giocatori più forti del pianeta e la cerimonia di assegnazione del titolo, la festa nelle città, ma nel frattempo ci sono altre quattordici franchigie che dopo una stagione fallimentare o di rebuilding tornano a casa con la coda fra le gambe in attesa di tempi migliori.
Ecco che iniziano i movimenti di mercato di soppiatto, proposte sussurrate e l’inizio di dialoghi destinati a durare per un’intera offseason e come sempre a farla da padrone è il fantamercato.
Quest’estate, poi, molti grandi nomi sembrano destinati a cambiare casacca, destabilizzando gli equilibri che da poco si erano intessuti nella lega.
Il primo tra tutti è il caso di Goran Dragic che durante la deadline è partito dall’Arizona per ritrovarsi in Florida, sponda Heat, ma che non sarebbe proprio propenso a rimanere, la tentazione di andare in una contender già formata non è poca e le proposte di squadre con tanto spazio salariale, disposte a dare quanto chiede, non sono poche.
Probabilmente l’unico fattore che potrebbe riavvicinare Dragic all’ ex squadra di Lebron James sarebbe la permanenza di Dwyane Wade anch’esso in procinto di testare la free-agency.
L’interesse dei Lakers non sembra essere nuovo alle orecchie dello sloveno ma la situazione in cui versa la squadra non sembra essere una delle mete più appetibili che ancora non ha iniziato un progetto di ricostruzione e l’onerosità del contratto di Kobe tiene il gm con le mani legate in tutte le mosse di mercato.
A parte ciò, lo spazio di manovra per Dragic ci sarebbe, per la franchigia sarebbe la giusta aggiunta vista la complementarietà ad una guardia come Bryant che ama tanto stare con la palla in mano.
Non resta che lasciare tempo al mercato, Dragic-Lakers, questo matrimonio s’ha da fare!
Per NBA Passion,
Francesco Tarantino