LeBron James è diventato il giocatore ad aver segnato più punti in assoluto nella storia NBA.
Nella notte tra martedì e mercoledì, nella partita poi persa dai Los Angeles Lakers per 133-130, contro gli Oklahoma City Thunder, il Re ha aggiunto un altro tassello alla sua incredibile carriera. E la commozione dei suoi compagni di squadra era ovviamente palpabile.
Eppure, diversi video fatti dai tifosi presenti sugli spalti dell’arena, mostrano chiaramente come Anthony Davis sia rimasto seduto e sulle sue, nel momento in cui il Re ha superato Kareem Abdul-Jabbar nella classifica dei leading scorer della NBA.
E, in un’immagine scattata alla panchina dei Lakers, si vedono i membri del team esultare con le braccia rivolte verso l’alto, sorridere oppure applaudire. Ma Anthony Davis era sempre lì, seduto, con un’espressione contrariata e infastidita dipinta sul volto.
Si trattava per caso di invidia? Sono stati in molti a sospettarlo, ed effettivamente, riguardando il video, viene quasi spontaneo porsi questa domanda.
Così, è stato chiesto al diretto interessato il motivo di tale reazione, soprattutto perché a conseguire il record era un suo amico, oltre che un suo compagno di squadra.
Davis ha dichiarato che era dispiaciuto del fatto che il suo atteggiamento fosse stato interpretato in questo modo, e che abbia quasi tolto importanza alle celebrazioni di LeBron.
Il giocatore ci ha poi tenuto a spiegare che il modo in cui si è comportato non aveva assolutamente nulla a che vedere con il Re, ma era dovuto alle difficoltà avute dai Lakers durante la partita.
Davis ha poi continuato, dicendo che era appena andato a sedersi dopo essere stato in campo, e che aveva bisogno di sfogarsi, essendo particolarmente arrabbiato per come si stava svolgendo il match. In più, ha aggiunto di non aver capito che era proprio quello il momento in cui LeBron stava per entrare nella storia della lega.
“Si trattava della partita” ha detto, dopo aver segnato 23 punti e 16 rimbalzi nella partita di giovedì, giocata contro i Milwaukee Bucks e persa dai Lakers per 115-106. ”Voglio dire, stavamo perdendo contro gli Oklahoma City Thunder, ed era una partita che doveva essere vinta. Ero arrabbiato perché stavamo perdendo, è semplicemente questo. Non ha nulla a che fare con ‘Bron. Lui lo sa. Tutti gli altri si trovano all’esterno, ma credono di sapere cosa sia successo. Io ero arrabbiato perché stavamo perdendo la partita, nulla’altro”.
Davis poi sostenuto di aver chiamato LeBron il giorno successivo, per potersi scusare di quella che potremmo definire come una mancanza nei confronti di un compagno di squadra, per poi ribadirglielo di nuovo di persona, il giorno della partita contro i Bucks.
Il giocatore ha poi detto che, in entrambe le occasioni, il Re ha messo un freno alle sue preoccupazioni, assicurandogli che aveva capito che Davis fosse semplicemente preso dalla foga della competizione.