Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBoston Celtics La centralità del pick and roll per l’attacco dei Boston Celtics

La centralità del pick and roll per l’attacco dei Boston Celtics

di Marco Tarantino
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Oramai mancano davvero poche ore all’inizio della stagione: una delle franchigie che potrà essere la rivelazione ad Est, è sicuramente quella di Boston, parliamo ovviamente dei Boston Celtics di Stevens, squadra ormai collaudata che ha aggiunto un giocatore davvero funzionale al gioco offensivo ed in particolare alle situazioni di pick and roll…

Il pick and roll dei Boston Celtics:

al-horford

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E’ facile iniziare da un punto fondamentale: l’arrivo di Al Horford, 4 volte All Star, un centro tanto forte quanto utile, sia offensivamente che difensivamente. E’ su di lui e su Isaiah Thomas, playmaker dei biancoverdi, che i tifosi della squadra più vincente della lega concentrano le loro speranze. Infatti l’anno scorso, senza Horford, Thomas ha dimostrato di essere un All Star, anche se all’inizio di stagione, e nelle stagioni precedenti era considerato soltanto un sesto uomo che potesse spaccare le partite una volta in campo, e i numeri lo testimoniano.

E’ stato colui che ha realizzato più punti di media dei Boston Celtics (22,2) e la sua velocità e la sua tecnica hanno piegato le difese avversarie. Però nello scorso anno Isaiah non ha utilizzato molto il pick and roll: solo nel 31% dei possessi, con 0.86 punti per possesso ne ha fatto uso, contro una tendenza nella lega che tende ad usare il pick and roll anche per andare a dormire.

E’ da sottolineare il fatto ch Thomas non è stato un grande assist-man: infatti solo un Celtic ha ricevuto più di un assist a partita di media, precisamente Jared Sullinger con 1.3. Quest’anno c’e il nuovo centro arrivato dagli Hawks in estate, e la differenza con Sullinger e gli altri centri dell’anno scorso di Boston si possono dimostrare con queste statistiche: Horford l’anno scorso ha tirato col 46% contro il 41% di Sullinger; per quanto riguarda il pick and roll, ha preso 130 tiri in più dell’ex Celtic  segnando con l’11% in  più, con 0,89 punti per possesso derivanti da un tiro dopo un blocco e ha realizzato 1.13 punti per possesso su pick and roll calcolati su 275 tiri (4° nella scorsa stagione, 41° per frequenza nell’uso del P&R).

Inoltre la grandezza di un giocatore come Al Horford riguarda la sua capacità sia di virare verso canestro dopo il blocco e ricevere il passaggio dal playmaker, sia allargarsi, posizionare i piedi dietro la linea dei 3 punti e segnare un tiro da 3 ( incredibile il suo miglioramento in questa statistica in un solo anno: anno 14-15 ha realizzato 11 tiri da tre su 36 totali, nel 15-16 invece 88 su 256). Perciò, senza alcun dubbio il tema centrale dell’attacco dei Celtics è la collaborazione tra Thomas e Horford, che hanno sicuramente le carte in regole per poter fare impazzire le difese, e i due hanno la consapevolezza di ciò (“Al renderà il mio lavoro molto facile, ci sarà da divertirsi quest’anno”, le parole del play, prodotto degli Washington Huskies).

Certo, Boston sentirà la mancanza di una super star, e proprio per l’assenza di questa non riuscirà a vincere il titolo o a contrastare ad armi pari la detentrice del Titolo Nba, i Cleveland Cavaliers, ma sicuramente, grazie a una panchina lunga e a un allenatore molto preparato, mira a migliorare il record dell’anno scorso (48-34) e ad arrivare alle Finals di conference, visto che si gioca il posto con I Raptors per il secondo posto dietro ai Cavaliers.

 

Per nbapassion.com
Gabriele aricò

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