Dopo aver affrontato Kyrie Irving nel match tra Cleveland Cavaliers e Brooklyn Nets, Kevin Love ha dichiarato che i Cavaliers dovrebbero assolutamente ritirare la maglia n. 2 che Irving ha indossato dal 2011 al 2017. “Senza alcun dubbio, dovrebbero ritirare la sua maglia appena finisce di giocare ed annuncia il suo ritiro“, ha esordito così Love, “Ha segnato il tiro più importante nella storia della franchigia, un tiro che ha cambiato le sorti della città, della NBA, e dei suoi compagni, in primis di LeBron”.
Kevin Love fa ovviamente riferimento al tiro da tre punti che Kyrie Irving ha mandato a bersaglio in gara 7 delle finali del 2016 contro i Golden State Warriors, un canestro presto diventato un momento iconico nella storia delle finali NBA. Per quanto Love, veterano, appoggi Irving e speri che la sua maglia venga ritirata, i Cavaliers, chiaramente, non si sono mai esposti pubblicamente in merito alla questione.
Con l’ottava scelta al draft del 2018, i Cavaliers hanno selezionato la point-guard Collin Sexton, a cui hanno dato la maglia numero 2 di Irving. Quest’estate Sexton è stato ceduto agli Utah Jazz, eppure per quattro anni, dal 2018 al 2022, ha vestito quella divisa che secondo Love andrebbe appesa assieme alle altre ritirare da Cleveland, tra cui quella di Larry Nance, di Mark Price, di Nate Thurmond e di Zydrunas Ilgauskas, per citarne alcuni.
In sei stagioni con i Cavaliers, Kyrie Irving ha viaggiato ad una media di 21.6 punti, 5.5 assist, il 45.7% dal campo ed il 38.3% da tre punti. Per quanto siano cifre che potrebbero non risaltare rispetto agli exploit statistici più recenti, Irving è stato un pezzo fondamentale delle varie corse al titolo di Cleveland, non solo, è stato anche all-star due volte prima ancora che LeBron James facesse ritorno da dove tutto è iniziato.
Come detto, il rapporto tra Kyrie Irving ed i Cavaliers si è concluso con una nota amara, perché Irving era interessato ad essere il giocatore principale della sua squadra, obiettivo irrealizzabile con LeBron al suo fianco. Per questo, Irving ha fatto pressione ed è stato ceduto ai Celtics attraverso uno scambio che, in fin dei conti e con il senno di poi, non ha fatto bene a nessuna delle due squadre, e che ha aperto un paio di capitoli rivedibili della carriera di Irving, prima a Boston e poi a Brooklyn.