Ho visto il futuro. E indossa il numero 21
Sir Charles Wade Barkley , al termine della prima partita di pre-season di Tim Duncan
Anche io ho visto il futuro, ed indossa il numero 6
Se Duncan dovesse iniziare a segnare anche da tre punti, potremmo andare subito tutti a casa
Avery Johnson, ex-coach Dallas Mavericks
Il futuro che ho visto io, tira anche da 3, alla Nowitzki per intenderci, ed è Lettone, residente a New York, la sua casa è il Madison Square Garden, il suo nome è Kristaps, Kristaps Porzingis.
Come molti cestisti, è nato con la palla fra le mani, padre, madre e fratelli sono tutti cestisti, inizia a 6 anni nelle giovanili del Liepajas, e ci rimane fino a 15 anni, quando, un osservatore, porta i suoi video in Spagna, stuzzicando il Siviglia ad offrirgli un provino. Alto 2.05 m x 71 kg conduce un provino in un Paese completamente diverso dal suo e viene selezionato.
“1,2,3 Hard Work” recitava lo spot del ritorno alla “Q arena” di LeBron, ed è un po’ quel che accade al nostro protagonista, clima più caldo , lingua diversa e, dopo i primi allenamenti, anche la batosta medica: ha un’anemia che causa “fatica, debolezza, fiato corto e difficoltà nell’allenarsi” non è quello che comunemente viene chiamato “kiss of dead” ma non è neanche qualcosa da prendere troppo alla leggera. Passano 2 anni nelle giovanili del Siviglia, guarisce, si ambienta e prende confidenza con lo spagnolo, è pronto per il secondo salto della sua carriera (che di salti ne conta 5) il 3° anno , all’età di 18 anni.
A 18, dunque, compie i 2 salti fondamentali per un giocatore europeo : debutto in Europa contro lo Spartak San Pietroburgo a gennaio ( Eurocap) ed il primo canestro , sempre contro lo Spartak San Pietroburgo, a febbraio (sempre Eurocup).
Poi arrivano i primi segnali dell’esplosione, secondo anno che comincia con 12 punti, 6 rimbalzi e 4 stoppate contro il Saski Baskonia, per continuare fino al carrer-high contro la squadra più titolata di Spagna (il Real Madrid) di 20 punti , questa stagione infatti gli frutta il primo quintetto dei migliori giovani. Il terzo anno la consacrazione: arrivano le prime doppie-doppie , le prime partite da trascinatore, le prime prestazioni in Eurolega fino alla premio di miglior-giovane dell’eurocup, niente male per chi gioca in una squadra che rischia la retrocessione come il Siviglia.
In Estate si dichiara eleggibile per il draft del 2015, e i NY Knicks di Phil Jackson lo scelgono alla quarta scelta assoluta.
FISCHI. Questa è la reazione dei tifosi di New York, tutti si aspettavano Winslow, D’Angelo Russell (accasatosi però ai Lakers), ma il ragazzone sale sul palco e fa la foto di rito con Silver.
La classe di un giovane Dirk spalmata su 2.21 m di dominio difensivo, rimbalzista e stoppatore, dalla mano finissima in attacco, mano che è impossibile non paragonare a quella di Gasol o a quella di Nowitzki…Nella sconfitta con gli Spurs arriva la doppia-doppia dei 13 punti e 14 rimbalzi in 24 minuti, doppia doppia che si ripete, ancora e ancora, e se a questo aggiungiamo la sua assurda capacità nel tap-in (Aldridge è stato uno dei primi a subirne le conseguenze) possiamo constatare che, se Porzingis avesse avuto una squadra dietro (purtroppo a giocar da solo è abituato, anche a Siviglia era 1 vs 5) il ROY di Towns non sarebbe stato tanto unanime…
“Morto un Re se ne fa un altro” dicevano, e l’anno da Rookie di Porzingis è stato anche l’ultimo di Garnett e Duncan…
Per NBAPassion.com
Emanuele Durante