Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Julius Randle contro il load management: “Non fa per me”

Julius Randle contro il load management: “Non fa per me”

di Filippo Beltrami

In una lega come l’NBA in cui, di questi tempi, il load management domina tra le superstar, fortunatamente ce n’è anche qualcuna che si differenzia dalle altre. Una di queste è Julius Randle. “Capisco cosa ci sia dietro a tutto questo, ma semplicemente dedico troppa attenzione al mio corpo per autosabotarmi e non rendermi disponibile per la mia squadra.” Nelle quattro stagioni giocate nella Grande Mela, l’ala dei New York Knicks ha saltato solamente un totale di 13 partite. Quest’anno il prodotto di Kentucky è sceso in campo in tutte le 66 partite giocate dalla sua squadra finora, per una media di 36 minuti a partita. Solamente Anthony Edwards dei Minnesota Timberwolves ha giocato più minuti di lui in questa stagione.

“Per queste cose io sono della vecchia scuola. Per me significa qualcosa se uno riesce ad adattarsi e giocare ogni partita ad alto livello. Devo dire che sono anche stato molto fortunato e benedetto dal Signore se non mi sono mai fatto male. Però ho anche lavorato molto per essere in questa posizione e ciò che importa di più è che mi sento benissimo. Il mio motto è: ‘L’importante è essere costanti.'”

Dopo una deludente stagione, Julius Randle e i Knicks cercano rivincita

Dopo la deludente passata stagione finita all’undicesimo posto della Eastern Conference, sia lui che i Knicks stanno vivendo un annata di rivincita. La squadra è reduce da nove vittorie consecutive e si trova attualmente al quinto posto grazie ad un record di 39 vittorie e 27 sconfitte e l’ex giocatore dei Pelicans sta viaggiando a 25.4 punti (massimo in carriera), 10.4 rimbalzi (massimo in carriera) e 4.2 assist di media. Dalla pausa dell’All-Star Game il suo gioco sembra essere migliorato ancora di più, come dimostrano i 32 punti di media e il 47.8% da tre punti. “Non lo so sai. Sono semplicemente concentrato. Non so se fossi così concentrato anche per la gara da tre punti. Magari è stato ciò che mi ha messo sulla buona strada. Magari mi ha preparato,” ha detto Randle sulle possibili motivazioni del suo miglioramento da oltre l’arco.

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