QUALCOSA E’ ANDATO STORTO
Settimana scorsa, Jimmy Butler è stato spedito dai suoi Chicago Bulls in quel di Minnesota.
La trattativa che ha portato il giocatore ai Timberwolves è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, un evento che ha sorpreso tutti i tifosi della Windy City.
Jimmy Butler è stato scambiato insieme alla 16esima scelta al Draft per: Zach Lavine, Kris Dunn e la settima scelta dei Minnesota Timberwolves.
Dopo esser stato scambiato, l’ex numero 21 di Chicago ha dichiarato al Chicago Sun-Times che non gli è piaciuto il modo in cui è avvenuta la trade.
“E’ una pazzia se pensi solo al fatto che dietro ci sono solo molti soldi, è tutto business. Non sono arrabbiato, ma non mi piace come i Chicago Bulls hanno gestito alcune cose”.
Lo sfogo di Jimmy Butler continua, e il ragazzo mette sul tavolo un altro tema molto importante: “Secondo voi esiste l’uomo immagine di una squadra? Secondo me no. Se io fossi stato l’uomo franchigia di Chicago non avrebbero agito così, quindi ora non mi rimane che girarmi e andarmene, non ringraziatemi”.
L’ARRIVO A MINNESOTA
Ora Jimmy Butler ha davanti a se una nuova esperienza, che lo vedrà partecipare da guida esperta di un giovane e talentuoso gruppo; lui ha subito dichiarato che vorrà avere un’immagine diversa da quella di Chicago.
“Ora voglio essere solo un giocatore dei Minnesota Timberwolves e aiutarli a portane in alto la squadra, basta uomo immagine, ora voglio solo giocare”.
Guardando al futuro dei Timberwolves, possiamo solo dire che le doti e i talenti non mancano alla squadra per arrivare tra le prime otto di conference, ma sarà fondamentale che la società non si fermi dopo l’incredibile arrivo di Jimmy Butler e continui a muoversi verso questa direzione, così da poter dare all’attuale roster armi in più per diventare ancora più competitivo nel tempo.