Nonostante una pessima prima parte di gara, con il primo tempo conclusosi sul 64-46 in favore dei Los Angeles Lakers, gli Houston Rockets tornano alla vittoria al Toyota Center, aggiudicandosi il terzo successo in altrettante sfide stagionali contro i gialloviola. Privi di LeBron James, questi ultimi si affidano a un super Kyle Kuzma (20 punti nel solo primo quarto), ma nella ripresa, complice anche l’infortunio alla caviglia di Lonzo Ball, calano irrimediabilmente e crollano sotto i colpi di James Harden e compagni.
Il Barba riesce a prendersi ancora una volta la scena in una serata che inizia in maniera nefasta e si conclude in bellezza per i Razzi, capaci di rifilare agli avversari un parziale di 36-22 nel terzo quarto e di pareggiare la sfida a due secondi dal termine, grazie alla tripla del 120-120 siglata da Eric Gordon, dopo che Harden aveva ridotto lo svantaggio con due triple, portando i suoi a -4 prima (116-112) e a -3 poi (118-115).
Harden continua a scrivere la storia
James Harden marcato da Brandon Ingram: il Barba annienta i Lakers con 48 punti.
L’MVP in carica chiude a quota 48 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, 4 palle recuperate e una stoppata col 47% al tiro (14/30) e il 42% da dietro l’arco (8/19), risultando a dir poco determinante nel comeback da thriller dei suoi e portandosi a quota 19 gare consecutive da 30 o più punti, superando Elgin Baylor: dal 1976, nessuno è mai riuscito in una simile impresa, mentre il record di sempre appartiene ancora al leggendario Wilt Chamberlain, capace di far registrare la bellezza di 65 gare di fila da almeno 30 punti.
Premiato col Player of the Month di dicembre prima della palla a due, Harden sta viaggiando a medie di 35.7 punti, 6.4 rimbalzi, 8.5 assist e 2.1 palle recuperate col 44% dal campo e il 38% dalla lunga distanza: l’ultimo a mettere a referto così tanti punti per partita fu Michael Jordan nel 1986-1987 (37.1). La cosa che più stupisce, però, è che il fuoriclasse degli Houston Rockets stia continuando a offrire prestazioni di altissimo livello nonostante le tante assenze che hanno limitato la franchigia texana nelle scorse settimane (Chris Paul e Clint Capela sono ancora out, mentre Eric Gordon e James Ennis sono ormai rientrati e hanno dato il loro contributo nella vittoria coi Lakers).
