James Harden è nato a Los Angeles cresciuto soprattutto con la madre: suo padre era nella Marina degli Stati Uniti nel momento in cui ci furono delle dipartite di droga, in cui era coinvolto, e finì per stare parecchi anni in prigione. James, per questo non aveva un legame importante padre anche quando quest’ultimo si presentava alle partite del college. Lui fin dalla giovane età era innamorato della pallacanestro a tal punto da portare il pallone ovunque, dal letto alla chiesa. Una sera lasciò un messaggio su carta alla madre:“Domani mi alzo alle 7, devo allenarmi.” Quel messaggio era firmato sul retro con su scritto: “Abbi cura di questo perché un giorno sarà una star del basket.” Con il contratto da 80 milioni di Houston e il contratto di 200 milioni di Adidas non aveva mica tutti i torti; in aggiunta alle sue doti cestistiche, ha l’aspetto di una vera superstar.
Stile migliore del suo caro amico Russel Westbrook
Mancino,una barba più lunga della fila alla posta e un arsenale offensivo di tutto rispetto. Diciamolo chiaramente: non c’è nulla che non può fare in attacco ma quando si parla di difesa lui è il primo a scappare. Lo hanno sempre accreditato come un giocatore che pensa soltanto al suo score ma quest’anno ha trascinato, nonostante enormi difficoltà societarie, la sua franchigia ai Playoffs. Sul suo cammino però si sono intromessi i Warriors che hanno “sbattuto” fuori lui e i suoi Rockets al primo turno. Nonostante questo ha concluso il suo anno sportivo con cifre ottime:29 punti,7.5 assist e 6.1 rimbalzi di media tirando con un abbondante 44% dal campo.
Un giocatore insolito con un solo motto in testa…”FEAR THE BEARD”
-Fabrizio Trapani, SESSO TASSONI e PICK & ROLL
