In questo periodo dell’anno nell’NBA c’è sempre ottimismo, a pochi giorni dall’inizio dei training camp i GM guardano al lavoro svolto durante l’estate e provano a tirare i primi, non fondamentali, bilanci.
Un General Manager che ha fatto dell’ottimismo una propria personale ambizione è senza dubbio Mitch Kupchak, che ha rilasciato per USA Today una dichiarazione, in cui non si vede solo il desiderio a sè di raggiungere i Playoff, ma la convinzione che, con un team ricostruito e soprattutto stanco di perdere, si possa realmente raggiungere uno dei primi 8 posti utili nella Conference.
I Lakers, proveniente da due terribili anni (48-116 il record), vogliono invertire la rotta, e per farlo hanno bisogno di un ritrovato Kobe Bryant, 37 anni, per tentare di rimettere in piedi un team che si è perso dalla fine della seconda era Jacksoniana.
Kupchak ha dichiarato: “L’obiettivo massimo ogni anno è quello di vincere l’anello, sono davvero fiducioso sul fatto che possiamo diventare una squadra divertente da guardare, e sicuramente vincere più partite rispetto l’anno passato, non so quali siano le nostre reali speranze per i PO, ma i nostri obbiettivi partono da questo.”
Il GM crede che, con il giusto affiatamento di squadra e con meno infortuni possibili, l’obbiettivo non sia così impossibile da raggiungere e non capisce come si possa già dare per fuori dai Playoff i suoi Lakers.
Racconta: “Sai una cosa?” ha detto quando gli chiedono se crede veramente in questa impresa, “Io credo che nella nostra Conference ci siano cinque o sei squadre, di cui non farò nomi, che hanno i Playoff assicurati già da subito. Noi possiamo sperare di essere una di quelle due, tre squadre che ogni anno riescono a entrarci.”
Continua: “Come ho detto, se Kobe è sano, e il nostro nuovo centro Roy Hibbert pure, abbiamo una squadra produttiva. Oltre Hibbert, dalla Free Agency abbiamo preso Brandon Bass e Lou Williams, abbiamo Jordan Clarkson, al secondo anno NBA e Ryan Kelly, al terzo con Coach Byron Scott pronto a insegnare ai giovani quali Russel e Nance, e ai veterani, il sistema che vogliamo applicare. Non dico che spero negli infortuni delle altre squadre, però non saremo l’unica squadra con problemi di infortuni, questo è certo”.
Il grande problema dei giallo-viola sono le poche alternative, la squadra è aggrappata ai suoi giocatori, nuovi o vecchi, ed’è quella, non ha piani di riserva se in tal caso subisse qualche infortunio, non riesce a dare quella profondità alla sua panchina che può dare Golden State o Cleveland, direzione dove hanno spinto fortemente i cugini dei Clippers, che hanno fatto tanti innesti per migliorare una panchina decimata di cui hanno pagato gli effetti l’anno passato in semifinale di Conference.
Mitch non è certo il primo General Manager ad avere aspettative ottimistiche, ma la realtà dice che finalmente l’approccio della squadra sta finalmente cambiando, positivamente.
Per NbaPassion.com,
Matteo Pepe