Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti I 10 motivi per seguire la stagione NBA 2023-24

I 10 motivi per seguire la stagione NBA 2023-24

di Stefano Belli
10 motivi per seguire stagione nba 2023-24

Tra gli eterni inseguitori

Almeno per quanto riguarda la loro versione attuale, di titoli i Boston Celtics ne hanno più di chiunque altro Lakers esclusi. Ma l’ultimo stendardo risale al lontanissimo 2008, per rinfoltire l’inimitabile palmares i biancoverdi si sono affidati alla coppia di stelle formata da Jayson Tatum e Jaylen Brown che non hanno deluso le aspettative. Boston ci è andata vicino tante volte e vicinissimo nel 2022 ma l’obiettivo finale è costantemente sfuggito, e dopo ogni tentativo finito male la finestra sembra rimpicciolirsi sempre più. Per cercare l’affondo decisivo il general manager Brad Stevens ha rinnovato a peso d’oro Il contratto di Brown e ha mischiato parecchie carte, sacrificando Marcus Smart, Malcolm Brogdon e i due Williams, Grant e Robert, per arrivare alla certezza Jrue Holiday e all’eterna incognita Kristaps Porzingis.

Come KP da Washington si è mosso anche Bradley Beal con cui i Phoenix Suns provano l’all-in. Una volta affiancata la talentuosa guardia alle superstar Kevin Durant e Devin Booker, il front office si è inserito nella trade che ha portato Damian lillard ai Bucks. Deandre Ayton, ormai fuori contesto in Arizona, è stato spedito a Portland per allungare le rotazioni del nuovo coach dei Suns Frank Vogel, con gli innesti di Jusuf Nurkic, Nassir Little e Grayson Allen.

Potrebbe essere l’ultima chiamata per gli LA Clippers che per un altro anno ancora condivideranno L’arena con i cugini Lakers. Nell’estate del 2019 gli arrivi in pompa magna di Kawhi Leonard e Paul George sembravano il preambolo di un’epoca gloriosa ma dopo 4 anni costellati da delusioni e infortuni, la bacheca di Steve Ballmer rimane inesorabilmente vuota. Se nemmeno la prossima si rivelasse la stagione buona, in California potrebbe avvicinarsi bruscamente la fine di un ciclo.

Il capolinea sembra dietro l’angolo anche per Sixers e Heat. A Philadelphia negli ultimi anni tutto ciò che poteva non funzionare non ha funzionato e la grottesca vicenda che vede protagonista James Harden rischia di diventare l’ultimo chiodo nella cassa di The Process. Un ulteriore fallimento potrebbe non essere accolto benissimo da Joel Embiid che peraltro non è del tutto esente da responsabilità. Miami aveva puntato tutto sul corteggiamento a Lillard ma l’inatteso epilogo della trattativa lascia in Florida tante grane da risolvere e un roster da rimodellare completamente attorno a Jimmy Butler e Bam Adebayo.

I nuovi protagonisti

Dietro alle solite contender sta emergendo una nutrita schiera di squadre pronte a inserirsi nella lotta al titolo. Alcune possono provarci subito, altre dovranno aspettare ancora sebbene sembrino già sulla strada giusta.

Della prima categoria fanno parte i Memphis Grizzlies che da sorpresa vogliono trasformarsi in una solida realtà. Ja Morant salterà le prime 25 partite ma coach Taylor Jenkins ha a disposizione un gruppo profondo e collaudato, rinfoltito in estate con gli innesti dei veterani Marcus Smart e Derrick Rose. I Dallas Mavericks smaniosi di riscattare un pessimo 2022-23 hanno irrobustito il supporing cast attorno alle superstar Luka Doncic e Kyrie Irving, che dopo tante speculazioni è rimasto in Texas. Al loro fianco sono Infatti arrivati Seth Curry, Derrick Jones Jr e Richaun Holmes.

I Sacramento Kings vogliono dimostrare che il ritorno ai playoffs del 2023 che ha interrotto un digiuno cominciato nel 2006 è una rondine destinata a fare primavera. Per rimanere ai piani alti della Western Conference hanno riconfermato in blocco il loro nucleo, primo fra tutti Domanta Sabonis. i Minnesota Timberwolves aspettano la definitiva consacrazione di Anthony Edwards, dominante con la maglia di Team USA al mondiale asiatico, mentre i New Orleans Pelicans sperano di riavere finalmente a tempo pieno Zion Williamson. A Est attenzione ai Cleveland Cavaliers di Donavan Mitchell, l’anno scorso esaltanti regular aeason ma deludenti ai playoffs.

Tra le squadre che guardano invece al dopodomani meritano una menzione gli Houston Rockets che hanno affiancato a talento dei più giovani L’esperienza di Fred VanVleet, Dillon Brooks e Jeff Green e la leadership del nuovo allenatore Ime Udoka. I Detroit Pistons che riabbracciano il lungodegente Cade Cunningham, i profondissimi Orlando Magic di Paolo Banchero e gli intriganti Indiana Pacers di Tyrese Haliburton.

Discorso a parte per gli Oklahoma City Thunder: l’età e l’esperienza media dei giocatori di punta, fra i quali troveremo il debuttante Chet Holmgren, suggeriscono di portare pazienza ma l’esplosione di Shai Gilgeous-Alexander che negli ultimi 12 mesi è entrato di prepotenza nell’elite della lega, ci ricorda come sognare non costi nulla, in fin dei conti.

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