Kidd-Gilchrist e il tiro dalla distanza: è il tormentone in casa prima Bobcats, ora Hornets da quando la 2a scelta del draft del 2012 è arrivata a Charlotte. Ma che Michael Kidd-Gilchrist fosse “da limare” lo si sapeva già al momento della scelta.
La scorsa Off-Season MKG ha lavorato sul proprio, sgraziatissimo, Jump Shot, ed i risultati nella stagione passata si sono visti, e non poco. Gli Hornets, però, secondo quanto riportato da Zach Lowe di Grantland, si aspettano che l’ottimo difensore, qual’è Michael Kidd-Gilchrist, provi anche a diventare un buon tiratore dall’angolo.
Sarebbe un esperimento molto interessante, utile sia agli Hornets, sia al giocatore poiché, in caso di riuscita di tale esperimento, potrebbe giocare con meno difficoltà nel ruolo di ala anche in fase offensiva: potrebbe approfittare degli spacing della squadra e soprattutto aggiungere al buon lavoro che già fa all’interno dell’area (e da questa stagione anche, più in generale, da 2 punti), un’altra “weapon” (come definita da lui stesso).
Gli Hornets hanno dimostrato di avere molta fiducia nelle potenzialità di Kidd-Gilchrist, soprattutto dopo aver visto come è riuscito a rielaborare il proprio jumper e la propria meccanica di tiro, cercando di farlo progredire pian piano e con una logica: il tiro da tre infatti è il naturale passaggio alla fase successiva. La progressione verso il tiro fuori dall’arco era già stata annunciata dall’ex Assistant Coach, ora coach degli Charlotte 49ers (la squadra di basket dell’UNC Charlotte), Mark Price (uno che, per altro, tra gli anni ’80 e gli anni ’90 ha fatto vedere a Cleveland di capirci qualcosa di tiri dalla lunga distanza):
“Ho detto a tutti all’interno del Management che questo è solo il primo passo del progresso di Michael”
Questo quello detto da Price ad ottobre dello scorso anno. Questa però non sarebbe una semplice rielaborazione, ma una vera e propria rivoluzione nel modo di giocare di Kidd-Gilchrist: da quando è entrato nel circuito dell’NBA ha tentato solo 18 tiri da 3 e, nonostante il nuovo tiro di Michael Kidd-Gilchrist (superiore a quello precedente, nonostante la percentuale al tiro sia leggermente scesa, da 47,3% a 46,5%) tutti nelle prime due stagioni.
MKG | 2012-2013 | 2013-2014 | 2014-2015 |
FG% | 45,8% | 47.3% | 46,5% |
3FG | 2/9 | 1/9 | 0/0 |
All Catch-and-Shoot | n/a | 26,5% | 36,5% |
All Pullups | n/a | 37,5% | 40,7% |
10-16 feet | 14,3% | 15,4% | 50% |
16+ feet | 30,4% | 30% | 37,1% |
“Open” or “Wide Open” 10+ feet | n/a | 32,1% | 40,8% |
Questi sono numeri tutt’altro che fenomenali ma dimostrano, soprattutto nei tiri dal mid-range, dei grandi miglioramenti: Kidd-Gilchrist non è, e forse non sarà mai, un ottimo tiratore, ma può essere tranquillamente, oltre che un grande difensore ed un ottimo rimbalzista, un tiratore efficace.
Michael Kidd-Gilchrist, 22 anni a Settembre, la stagione passata ha registrato 10.9 punti e 7.6 rimbalzi di media a partita (carrer-high), e gli Hornets avevano ben 12.2 punti per 100 possessi in più con lui in campo. Con compagni in grado di tirare dalla distanza e con il proprio tiro, sia da tre che con il jumper, ancora in progresso, potrebbe essere ancora maggiore l’impatto del ragazzo negli equilibri degli Hornets.
Per NBAPassion,
Simone Scumaci @Simo_Spaulding