Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsMiami Heat Heat, Erik Spoelstra condanna Meyers Leonard: “Ne pagherà le conseguenze”

Heat, Erik Spoelstra condanna Meyers Leonard: “Ne pagherà le conseguenze”

di Michele Conti
erik spoelstra

Nel mondo sportivo di oggi, non c’è organizzazione più attenta della NBA nel sensibilizzare ogni questione sociale. La prominenza dei suoi protagonisti, unita alla rilevanza di tematiche orientate al progresso comune, è una formula molto potente per entrare dalla porta principale di ogni conversazione. Recentemente, molteplici sono state le occasioni in cui ognuno ha espresso il proprio parere con finalità benefiche per la moltitudine di persone che seguono questo sport. Ed i risultati non sono venuti meno. Ma se finora si è trattato di intercorrere in dibattiti e prese di posizione su situazioni provenienti dall’esterno, lo stesso approccio non deve venire meno quando il primo indiziato è un membro dell’organizzazione giocatori. In seguito alla ripresa delle attività, Erik Spoelstra ha espresso il suo punto di vista nei confronti dello spiacevole episodio che ha coinvolto Meyers Leonard.

Come ben noto, il giocatore dei Miami Heat ha rivolto una espressione offensiva anti-semita durante una sessione online di un videogioco. Ora, la franchigia intende collaborare con la NBA nella raccolta di ogni informazione possibile. Al fine di fare luce su ogni questione che ha generato questo fatto. Attraverso una dichiarazione ufficiale, i Miami Heatcondannano con veemenza questo genere di forme espressive”. Prontamente, anche Meyers Leonard ha pubblicato una lettera di scuse per il suo gesto, non meritevole di comprensione. “La mia ignoranza riguardo il significato di quella parola e la storia della comunità ebraica non può in alcun modo essere una scusa. Mi impegnerò ad apprendere così che potremo combattere questo tipo di odio. (…) Tutto questo non mi rappresenta. E dovrò essere più consapevole che le mie azioni sono più potenti delle parole.

Erik Spoelstra addolorato per le parole di Meyers Leonard

Un episodio di questa portata non genera conseguenze negative solamente sulla persona e la sua reputazione. In questo caso, la ferita è profonda anche all’interno dell’organizzazione dei Miami Heat. La proprietà della franchigia appartiene a Micky Arison, un uomo di origini israeliane, seppur naturalizzato statunitense. Nella giornata di ieri, la squadra ha ripreso gli allenamenti in vista della seconda parte di stagione regolare. Il primo impegno sarà contro gli Orlando Magic. Per quanto Meyers Leonard abbia già terminato il suo anno a causa di un infortunio alla spalla, la prima conseguenza è stata l’allontanamento dalla squadra a tempo indeterminato. Inoltre, questo aggrava la sua posizione verso la team option per la stagione 2021/22. Come riferisce ESPN, Erik Spoelstra si è inevitabilmente imbattuto nella domanda riguardo quanto successo con Meyers Leonard.

In considerazione della gravità della situazione, non ha nascosto la delusione verso un giocatore, fino ad allora considerato molto dedito a valori di etica e rispetto. “Ha detto qualcosa che è estremamente sgradevole e doloroso. Ogni parola genera conseguenze, che ora corriamo il rischio di pagare tutti noi. Non è rilevante quale sia l’intento dietro il messaggio che voleva inviare. È sbagliato” Anche Udonis Haslem, unanime figura di riferimento, ha riportato il suo pensiero. Con le sue parole, ha sottolineato come ogni giocatore debba essere costantemente propenso a posizionarsi nel “giusto lato della storia.

La valenza della propria immagine può tendere a rappresentare un’arma a doppio taglio. Con piacevole abitudine, i giocatori della NBA hanno mostrato piena consapevolezza nell’abbracciare una causa importante e spesso orientata al bene della collettività. In questo caso, la memoria e la cultura di una specifica comunità è stata offesa gravemente. Infine, non è da minimizzare l’impatto che questo accaduto possa generare nel futuro da giocatore di Meyers Leonard. In quanto il rischio di vedersi addossato una etichetta così scomoda sarebbe una tassa pesante. Ma nel rispetto dei solidi valori che formano l’intera organizzazione della NBA, non può sussistere l’ipotesi di perdonare e proseguire.

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