Questa campagna anti-Gobert ha stancato. Tra i giocatori che non perdono mai l’occasione di prenderlo in giro, Shaq che lo fa passare come un centro di G League e il pubblico che lo odia a prescindere, si è creato un clima denigratorio nei confronti del francese che inizia a stufare. Perché ovviamente si parlerà solo del poster, ma nessuno parlerà del fatto che Gobert sia stato il migliore dei suoi questa notte. 17 punti, 14 rimbalzi, 2 stoppate annullati da un poster di Christian Braun.
La cosa più interessante della vicenda è ciò che è successo immediatamente dopo la schiacciata. Infatti il numero 0 dei Nuggets ha esultato andando a sbattere volontariamente contro Gobert mentre urlava e mostrava i muscoli. Allora Rudy lo ha spostato in maniera piuttosto brusca avvolgendogli il collo con l’avambraccio. Poi le due squadre si sono riunite per fermarli e Westbrook, come al solito, è partito in quarta per andare a difendere il suo compagno di squadra.
Nel post partita il francese ha definito la schiacciata “incredibile”, ma ha anche detto di non aver apprezzato la reazione di Braun, che, tra l’altro, ha ammesso di “dover essere più responsabile e migliorare nel controllare sé stesso”. La guardia dei Nuggets ha aggiunto: “Sono due punti. Sono giocate che hai voglia di fare, ma prendere un tecnico porta il momentum dalla loro parte.”
La partita
I Nuggets hanno un problema gigantesco con la loro panchina. All’inizio del secondo quarto coach Malone ha la sciagurata idea di far giocare insieme Porter Jr. e tutti i panchinari. Minnesota ha sfruttato questa occasione per piazzare un parziale di 15-0. Nessun giocatore di Denver è capace di avere un reale impatto dalla panchina. Soltanto Westbrook nell’ultimo quarto ha prodotto qualcosa di positivo, ma in quel momento era come un titolare, visto che Jamal Murray è uscito dalla partita dopo essersi scontrato con Randle. Il canadese è entrato nel protocollo per le commozioni cerebrali della NBA e non si sa ancora niente sulle sue condizioni. Comunque dopo il contatto si è rialzato in piedi per andare negli spogliatoi e questo fa ben sperare.
Comunque Murray non sta giocando un buon inizio di stagione e anche oggi nel primo tempo è sembrato particolarmente lento, finendo per perdere sempre l’attimo giusto per fare la giocata. Jokic ha giocato la sua routinaria partita da 26 punti, 9 rimbalzi e 13 assist nonostante la superlativa difesa da parte di Gobert e Randle e i costanti raddoppi. I Nuggets però sono rimasti in partita soprattutto grazie alla folle prestazione di Aaron Gordon, che ha chiuso con 31 punti e 11/18 dal campo. Stesse identiche percentuali dal campo anche per MPJ, che ha chiuso con 26 punti molto efficienti.
Gordon e Porter Jr. hanno guidato i Nuggets nel secondo quarto in un controparziale da 18-2 e hanno allungato ulteriormente nel terzo quarto, andando anche sulla doppia cifra di vantaggio. Poi è rientrata la panchina di Denver e l’attacco degli Wolves è tornato a scorrere a meraviglia. In questa partita Edwards e Randle hanno forzato poco ed è stato molto coinvolto Gobert coi pick-and-roll e i lob. Il centro dei Wolves è stato molto attivo in attacco, raccattando anche 4 rimbalzi offensivi, e ha dimostrato di avere una certa intesa con Donte DiVincenzo, che ha recapitato diversi assist al francese.
A proposito di DiVincenzo, la panchina di Minnie è molto più solida di quella di Denver, infatti sono arrivati ben 16 punti da Naz Reid e due triple fondamentali nel quarto periodo da Alexander–Walker. Edwards ha chiuso con 29 punti, lasciando spesso e volentieri la gestione della palla a Conley. Randle ha rinunciato ad attaccare Gordon dal palleggio, preferendo tirare dalla ricezione e mettersi in proprio soltanto se marcato da Jokic. L’ex Knicks ha anche aiutato tantissimo Gobert in difesa (so che sembra incredibile).
Negli ultimi 3:30 di partita i Nuggets hanno segnato soltanto due punti, con la difesa dei Timberwolves che è diventata invalicabile e da 114-104 la partita è finita 116-119. Negli ultimi tre possessi Gobert è stato l’assoluto protagonista: prima ha difeso perfettamente su Jokic impedendogli di andare al ferro, poi ha sporcato il tiro di Braun e si è preso pure il rimbalzo. Dall’altra parte ha segnato i due liberi del +3 e poi ha nuovamente fermato Jokic costringendolo a un air ball da 3 punti. E comunque si deve parlare del poster…
Minnie ha vinto perché ha una panchina migliore, perché è stata più lucida per tutta la partita e perché sta trovando nuove fonti di gioco alternative a Anthony Edwards, mentre Denver è sempre più Jokic-dipendente e neanche con un Gordon stellare sono riusciti a vincere. Entrambe le squadre hanno collezionato due vittorie e due sconfitte finora e torneranno a incontrarsi il 25 gennaio 2025