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NBA, Stephen Curry nella storia: superato il record di triple di Ray Allen

di Ercole Guidone

Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Stephen Curry diventa il leader nella classifica all time per triple segnate. Con la tripla realizzata dopo poco più di un minuto dall’inizio della partita ha eguagliato Ray Allen a quota 2973 triple. La seconda tripla, quella del sorpasso, quella della storia per Wardell Stephen Curry arriva dopo quattro minuti e trenta secondi dall’inizio della gara. Ora è ufficiale, ora è realtà, ora è storia, ora sono 2974 triple segnate.

La partita si ferma. Sono tutti in piedi. Tutti corrono ad abbracciare Stephen Curry. I primi sono i giocatori, i suoi compagni di squadra. Poi è la volta di tutto lo staff. Poi, gli abbracci più belli, quello con papà Dell e quello con mamma Sonya. Il Madison Square Garden è tutto in piedi, tutti voglio vivere questo momento. L’ovazione non termina, Steph si commuove. Poi arriva lui, Ray Allen, che abbraccia e si congratula con l’extraterrestre che ha appena superato il suo record.

Tutti ormai da settimane attendevano questo momento. Di certo, non poteva esserci teatro migliore del Madison Square Garden. La NBA lo omaggia con una clip che appare sui maxi schermi. Sono tutti consapevoli, anzi, siamo tutti consapevoli di trovarci davanti alla storia di questo sport. Ci troviamo davanti all’uomo che oggi è diventato a tutti gli effetti il miglior tiratore della storia dalla linea dei tre punti.

 
 
 
 
 
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Poco prima della partita sono arrivate anche le dichiarazioni di papà Dell Curry, visibilmente commosso: “Non riesco a spiegarlo. Ho giocato con e contro Ray Allen, ho giocato contro Reggie Miller. So che grandi tiratori erano entrambi. Sapere che mio figlio sarà il più grande tiratore mai esistito è incredibile.” Subito dopo il record, Stephen Curry ha voluto omaggiare suo papà, regalandogli il pallone che aveva appena varcato la retina della storia.

Tutti si congratulano con Stephen Curry

Diversi, naturalmente, sono gli elogi ed i segni di merito ricevuti da Steph Curry nel corso di questi giorni. Primo fra tutti il suo allenatore Steve Kerr: “Quello che ha fatto nel corso della sua carriera è impressionante. Ha ridefinito quello che viene considerato un buon tiro. Ha ridefinito la posizione di un playmaker, in ciò che si aspetta. C’è una generazione di ragazzi giovani che imita il suo modo di giocare. È incredibile quanto sia stato un influenza positiva il suo modo di giocare.”

I complimenti a Curry sono arrivati anche da un certo signore, nato nello stesso ospedale del numero 30 ad Ohio, il suo nome è LeBron James. In una recente intervista, rilasciata prima che Curry superasse il record, LeBron ci ha tenuto a precisare come tutti i tifosi del gioco del basket devono essere orgogliosi ed onorati di far parte della stessa epoca di Steph.

Tutto il mondo della NBA si congratula con Stephen Curry. Da Magic Johnson a LeBron James. Da Donovan Mitchell a Trae Young., passando per Chris Paul. Tutti sono stati incollati alla tv, al tablet, al telefonino, per seguire la partita e per vedere la tripla decisiva. Nominare tutti i giocatori che si sono congratulati sarebbe impossibile, sono troppi. Sono praticamente tutti.

Presente sugli spalti del Madison Square Garden anche Bob McKillop, ex coach della Davidson Collage, dove è partito il mito di Stephen Curry. McKillop è stato il primo davvero a credere nelle potenzialità del nativo di Ohio, lo ha trascinato tra i grandi, gli ha fatto prendere consapevolezza nei propri mezzi. Se oggi possiamo festeggiare il nuovo record di triple segnate è anche merito suo.

Ad esprimersi è stato anche Ray Allen, in una intervista rilasciata a dei giornalisti della famiglia dei Golden State Warriors, con queste parole: “La gente lo ha paragonato spesso a me, a Reggie e ad altri tiratori del passato. Ma in realtà lui è di un altro pianeta rispetto a tutti noi. È qualcosa di incredibile.”

 
 
 
 
 
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New York Knicks-Golden State Warriors, la partita

La gara è partita subito con i due acuti di Stephen Curry. Il primo tempo ha visto molto equilibrio in campo. I Knicks hanno cercato diverse volte l’allungo, arrivando anche ad un massimo vantaggio di +8 nel corso del secondo quarto. Sempre, però, rimontati dagli Warriors. Il primo tempo si è concluso con il punteggio di 48-47 per la squadra di New York.

Stephen Curry ha chiuso il primo tempo con 12 punti, 2 rimbalzi ed 1 assist. Le triple realizzate sono tre su sei tentativi. 12 punti anche per Derrick Rose sponda Knicks, con un buon avvio di partita che lo ha visto chiudere i primi 24 minuti con un 2/2 dalla linea dei tre punti e 4/6 dal campo.

Nel terzo quarto i Golden State Warriors provano un piccolo allungo. Chiudono con un vantaggio di +7. All’inizio dell’ultimo periodo provano la fuga decisiva, arrivando anche a +11 sui Knicks. Questi ultimi, però, non si danno per vinti e restano sempre in scia degli Warriors, respingendo ogni tentativo di fuga da parte della squadra di Steve Kerr. La squadra di San Francisco, però, trova sempre la forza per ulteriori allunghi, fino a quello decisivo che ne sancisse la vittoria con il punteggio di 105-96.

Ennesima partita in cui Golden State riesce a tenere gli avversari sotto i 100 punti segnati. Dato che gli permette di occupare il primo posto del Defensive Rating. Inoltre, rappresenta il miglior andamento difensivo della franchigia dalla stagione 1977/78. Stephen Curry chiude la partita con 22 punti, 3 rimbalzi e 3 assist. 5/14 da tre punti e 8/19 dal campo. Bene anche Jordan Poole con 19 punti, 13 dei quali arrivati dalla linea del tiro libero. Nota di merito per Nemanja Bjelica, autore di 14 punti con un bel 4 su 4 da tre punti.

Nelle fila dei New York Knicks abbiamo un’ottima partita di Julius Randle, con 31 punti, 7 rimbalzi e 3 assist. Bene anche Derrick Rose con 15 punti e Alec Burks con 14 punti. Nonostante questo, però, nessuno dei titolari ha terminato la gara con un plus/minus positivo. Il peggiore Evan Fournier con -13.

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