Home NBA, National Basketball AssociationNBA in Evidenza Miami Heat: Una serie di sfortunati eventi

Miami Heat: Una serie di sfortunati eventi

di Domenico Taverriti

I Miami Heat, in questi ultimi anni, come nella famosa Serie tv Una serie di sfortunati eventi, hanno dovuto affrontare numerosi ostacoli. Il percorso che li ha portati alla rinascita è stato pieno di imprevisti e dolorosi addii, che ad oggi, però, pesano meno del previsto e hanno aiutato la franchigia a crescere sulle proprie gambe.

Coach Erik Spoelstra e Pat Riley infatti, dopo aver dovuto fronteggiare le importanti perdite nel team, hanno voluto scavare a fondo nelle ragioni del fallimento, e come i protagonisti Violet e Klaus Baudelaire si sono lanciati in un viaggio senza ritorno verso la verità. Ecco quindi spiegata la similitudine con il famigerato sceneggiato, che se potesse essere fusa nel contesto cestistico dell’NBA, vedrebbe la perfetta rappresentazione dell’antagonista Conte Olaf, con l’intera Eastern Conference.

Esatto: l’Eastern Conference è stata l’antagonista principale dei poveri Miami Heat, che orfani del loro Big Three hanno dovuto subire l’esclusione dagli ultimi playoff e la sconfitta in quelli precedenti. La gioia negata a questa squadra è pesata molto anche sul morale dell’intera franchigia, che però, con il sano e genuino intervento dei due suoi eroi (coach Spoelstra e Pat Riley) è riuscita a ritrovare la strada che la porterà ai segreti per il successo, che fino ad ora erano stati proibiti da una serie sfortunata di eventi.

Miami Heat

Pat Riley ed Erik Spoelstra.

Tutto cominciò nel lontano Luglio del 2014, quando la prima stella dei Big Three, LeBron James, decise di abbandonare la franchigia, facendola precipitare nel caos. Dopo questo primo addio, Pat Riley ed Erik Spoelstra cominciarono a pensare che tutto era stato compromesso, e che una soluzione andava immediatamente trovata. Quindi si adoperarono subito per mantenere saldi i rapporti con le altre stelle rimaste, garanzia di successo per la franchigia, senza però far i conti con il tempo. Infatti, tra un contratto e l’altro, gli Heat furono costretti a salutare anche Ray Allen, gregario stellato, che col passare del tempo dovette cedere il passo al proprio fisico, lasciando la sua squadra orfana di un saggio consigliere.

Tutto pian piano riprese e la Florida rivide la luce, ma proprio nel momento migliore ecco che arrivò un altro imprevisto: Chris Bosh non potrà più giocare a basket per via dei suoi problemi ai polmoni.

I due eroi di Miami, spaventati dalla notizia ma comunque affezionati al loro giocatore, cercarono di dare al ragazzo il giusto riconoscimento, ma mentre la seconda stella dei Big Three abbandonava la nave, gli avversari di Conference ne approfittavano rubando i migliori giocatori sul mercato ed escludendo sempre di più gli Heat dalla competizione. Pat ed Erik non si fecero fermare neanche da questo, e mentre si stava sempre di più delineando la fine del periodo vincente, cominciarono a porre le basi per un futuro migliore.

Nel loro percorso rifletterono sugli errori commessi e sui vuoti da riempire, ed ecco che all’improvviso arrivarono Goran Dragic e Hassan Whiteside, pronti ad impugnare le armi ed immolarsi per il futuro della franchigia.

I due nuovi giocatori si inserirono alla perfezione nel team, dando a coach Spoelstra un centro su cui fare cieco affidamento e un playmaker dalle transizioni rapide e letali. La situazione sembrava esser tornata alla normalità e prima o poi le scelte avrebbero dato i propri frutti, ma ad un tratto successe l’impossibile: The Flash, Dwyane Wade, fece le valigie.

L’addio fu il più doloroso per al coppia di eroi, che in Wade vedeva un maestro per le giovani promesse e un perfetto collante tra squadra e dirigenza. La decisione dell’ultima stella rimasta pesò molto sui cuori dei tifosi dei Miami Heat, che per un anno vagarono nel vuoto senza una precisa destinazione.

Proprio quando tutto sembrava andare a rotoli, Erik Spoelstra e Pat Riley ebbero un’illuminazione, e cominciarono a lavorare sodo per portare a termine il loro sogno: far tornare a splendere i Miami Heat. I due cominciarono a reclutare nuovi giocatori, ad impostare nuovi sistemi di gioco fino ad arrivare al risultato di oggi.

Partendo dai giocatori, recentemente, hanno incontrato sul loro percorso un nuovo protagonista: Dion Waiters. Il ragazzo arrivava da una stagione deludente ad Oklahoma, e promise ai due avventurieri di portare la franchigia alla gloria come ripicca verso tutti quelli che prima non avevano mai creduto in lui. La guardia oggi infatti, ricopre un posto di spicco nella franchigia e, insieme ai compagni Goran Dragic e Hassan Whiteside, ha dato una forte speranza di rinascita alla Florida cestistica. Inoltre, sono arrivati da questa ultima fase del viaggio (offseason) altri preziosi aiutanti, pronti a dare fiato ai titolari e a mettersi in mostra per un posto in prima linea, nella franchigia che hanno promesso di onorare fino alla fine. Oltre a questi nuovi arrivi, tra i quali figurano i nomi di Kelly Olynyk e Mickey Jordan, ci sono stati importanti ed emozionanti ritorni, come Udonis Haslem e il ritrovato Justise Winslow.

In generale, possiamo dire che Erik Spoelstra tempo addietro imparò molto dai suoi errori e cominciò a proporre un gioco veloce, con pochi lunghi in campo e una pressione asfissiante. Il risultato non si vide subito, e l’ultima stagione fu un successo a metà: ma ora gli Heat sembrano aver appreso gli insegnamenti del loro coach, che dopo aver ritrovato la gioia di allenare farà di tutto per continuare sulla retta via. Quest’anno il team punterà molto sull’attacco in contropiede, sfruttando la velocità e la coralità della propria squadra nella manovra offensiva, che grazie al neo campione d’Europa, Goran Dragic, avrà una maggiore efficacia.

Recuperare il pallone e catapultarsi nella metà campo avversaria, sfruttando la velocità di Dragic: una delle soluzioni su cui gli Heat punteranno molto nell’arco della stagione.

A ricevere e giocarsi più palloni di tutti, sugli scarichi, quest’anno sarà di certo Dion Waiters, che dopo aver ritrovato la fiducia ha aumentato le sue cifre al tiro e anche in termini di plus/minus durante la partita. Whiteside sarà a dominare sotto le plance  come le stagioni precedenti, ma quest’anno dovrà esser più costante se vorrà aiutare i compagni: molto importante sarà il suo contributo a rimbalzo difensivo, in modo da spegnere le velleità avversarie e dare l’incipit alla ripartenza conseguente. Infine, a supportare la prima linea ci sarà un gruppo di giovane e promettenti ragazzi, scelti apposta per poter mantenere il ritmo alto e non subire blackout difensivi.

Per quanto riguarda la metà campo difensiva, gli Heat dovranno continuare a fare quello che hanno fatto nell’ultima seconda metà dell’annata passata, concedendo meno transizioni ai contendenti, affrontandoli a viso aperto per ostruire la costruzione della trama.

Quest’anno, quindi, la franchigia più calda della Florida dovrà far tesoro dei segreti trovati dai due eroi, e affrontare la regular season seguendo la dottrina, imparata e marchiata sulla loro pelle durante questo lungo ed incredibile viaggio, che oltre ai tanti imprevisti darà molte soddisfazioni.

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