Dopo due sconfitte nei primi due match per i Miami Heat gara 3 potrebbe già rappresentare l’ultima spiaggia. La franchigia della Florida è ancora priva di due titolari del calibro di Adebayo e Dragic e tocca ancora a Jimmy Butler trascinare la carretta. Nelle prime due uscite aveva realizzato due ottime prove, ma stanotte il nativo del Teaxs si è superato con una prestazione mostre da tripla doppia, la terza nella storia delle Finals con almeno 40 punti (dati ESPN).
Jimmy Butler joins LeBron James and Jerry West as the only players to have a 40-point triple double in the NBA Finals.
— ESPN Stats & Info (@ESPNStatsInfo) October 5, 2020
Butler has 2 40-point performances this postseason, tied with James and Wade for most such games in a single postseason in Heat franchise history. pic.twitter.com/5sL42nEyQS
Come nella prima partita gli Heat partono forte, soprattutto Butler, ma a differenza di gara 1 reggono il ritmo anche nel secondo quarto e vanno all’intervallo lungo in vantaggio di 4 lunghezze.
Grazie anche a dei Lakers meno brillanti delle prime due apparizioni e ad un Anthony Davis impalpabile. Nel terzo quarto si sveglia anche la panchina Heat specialmente un solido Olynyk (che non fa rimpiangere troppo l’assenza di Bam). Nell’ultima frazione è sempre l’ex Chicago Bulls a metterla dentro nei momenti cruciali. I vari Crowder, Herro e Robinson, invece, non sono sempre continui al tiro, ma rispondono presente al momento giusto. A fine gara il tabellino dice 115-104 per la squadra della Florida e serie che si riapre sul 2 – 1 Lakers.
Le pagelle di gara 3: Butler sontuoso, Leonard non adatto, bene Olynyk dalla panchina
Tyler Herro, voto 7.5: La partenza non è delle migliori, bene nel fare girare la palla e aiutare Butler nel costruire l’azione, ma il tiro non è costante e il 2 su 7 da oltre l’arco e il 6 su 18 dal campo e sono la conferma. Sul finale trova maggiore feeling con il canestro e segna il 2+1 che ammazza la partita definitivamente. Alla fine chiude con 17 punti, 3 rimbalzi, 2 assist e 1 recuperata la sua terza gara di una Finale NBA. Futura stella
Duncan Robinson, voto 7: Rispetto a Gara 1 tutt’altro giocatore. Il tiro, come per Herro e Crowder, non riesce ad entrare con continuità, però questa volta è lui che vince il duello con la coppia di guardie dei Lakers Green-KCP. Se nel match di debutto erano stati loro ad annullare il tiratore degli Heat, stanotte è stato Robinson a limitare i due a un totale di 7 punti, 6 rimbalzi e 2 assist contro i suoi 13 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata e 2 rubate (a conferma della sua buona fase difensiva). A stupire è anche il suo +/- che è in positivo di 27, il migliore dei suoi, per lui è che è stato il giocatore più impiegato da Spoelstra (dopo Butler), ben 39 minuti sul parquet. Rinato
Jae Crowder, voto 6.5: Partita nella norma quella giocata dall’ex Boston, da vero 3&D: difesa e tiro. Niente di più, niente di meno. Anche se da lui ci si aspetta un po’ di più di quanto fatto oggi, soprattutto in termini di canestri. Perché, mentre Herro e Robinson sono parzialmente giustificabili se sbagliano qualche tiro con spazio, da un veterano come lui ti aspetti di più. In sua difesa, regge meglio delle precedenti sfide l’accoppiamento con Davis (anche sfruttando una serata no del nativo di Chicago) e sfiora la doppia doppia chiudendo con 12 punti e 8 rimbalzi. Nella norma
La panchina, voto 7: da Non considerare i 5 minuti di apparizione totale di Hill e Jones. Quindi rimangono 3 i giocatori subentrati che hanno inciso: Kelly Olynyk, Andre Iguodala e Kendrick Nunn. Il primo mette su una prova sontuosa che da sola vale il voto a loro assegnato. Entra al posto di un Leonard fuori luogo e dimostra che forse è lui il più adatto per sopperire all’assenza di Adebayo. Al tiro è uno dei migliori (3 su 5 da 3 punti e 5 su 9 dal campo), mentre i 7 rimbalzi difensivi e le 2 palle recuperate dimostrano anche il suo valido contributo nella metà campo difensiva. La buona partita di Nunn e Iguodala è meno visibile nelle fredde statistiche. I minuti di riposo concessi ai titolari sono fondamentali per la vittoria finale. Pochi ma buoni
IL MIGLIORE
Jimmy Butler, voto 10: Per descrivere una prestazione così le parole non bastano. Dire che solo altri due giocatori nella storia hanno realizzato una prestazione simile alle Finals (e uno dei due lo aveva contro) può aiutare a capire. Era impossibile che Jimmy si arrendesse alla sfortuna senza lottare. Uno che nella sua vita ha sempre dato il 200% non può arrivare alle Finals e non lasciare nessuna traccia. La prestazione da 40 punti, 11 rimbalzi, 13 assist, 2 stoppate e 2 rubate con 14 su 20 dal campo in Gara 3 delle Finale NBA è il coronamento (a prescindere di come andrà a finire la serie) della carriera di un giocatore, a volte, troppo sottovaluto da giornalisti e tifosi. Beh, per chi dava la serie chiusa sul 2-1 è il cappotto sicuro non aveva fatto i conti con Jimmy Buckets. Mostruoso
MORE JIMMY pic.twitter.com/CWrxGDEyEn
— Miami HEAT (@MiamiHEAT) October 4, 2020
Il PEGGIORE
Meyers Leonard, 5.5: Non mi sento di infierire troppo sul voto di Meyers. Sia perché comunque gli Heat hanno vinto, sia perché la sua prestazione presa solo nella metà campo offensiva non è malvagia: 7 punti con 1 su 1 da oltre il perimetro e 3 su 3 dal campo, in 13 minuti di impiego. Il problema è quando si passa in fase difensiva. Già solo la prima azione con la schiacciata di Howard in alley-oop ci spiega il perché Leonard non può stare in campo in una Finale NBA (e soprattutto perché non da 5 o se rischia di finire accoppiato con Davis). Purtroppo per lui poco da dire. Non adatto
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