Home NBA, National Basketball Association Euroleague Preview: Panathinaikos BC- EA7 Milano

Euroleague Preview: Panathinaikos BC- EA7 Milano

di Nicola Garzarella

Ventisettesima giornata di Eurolega che vede fronteggiarsi Milano e il Panathinaikos. I meneghini vanno ad OAKA cercando di salvare quel che resta di una stagione fallimentare; il Pana cerca di blindare il discorso playoff puntando ai piani alti.

Per l’occasione abbiamo chiesto a Nicola Garzarella e Niccolo Arenella, curatori di Panathinaikos e Milano, di farci una panoramica generale della situazione. Vediamo cosa è uscito fuori dalla loro collaborazione.

MILANO VS PANATHINAIKOS: THE INTERVIEW

Krunoslav Simon

Krunoslav Simon

NG:Allora Nick veniamo a noi. Inutile girarci intorno: la stagione europea di Milano è stata un fallimento. Secondo te, che segui da vicino l’EA7, quali sono stati i principali errori che hanno portato a questa debacle?

NA: Ah, è stata un fallimento? No, perché in realtà mi sono fatto criocongelare a settembre e mi sono appena svegliato. Ricordo solo Proli, Portaluppi ed un mercato che le figurine Panini “Possono accompagnare solo” (cit.)
Parlando più seriamente, penso il peccato originale sia proprio questo: Milano ha cercato più i “nomi” per completare il roster e probabilmente non i giocatori che servivano.
Andando a scavare ancora più a fondo, possiamo far risalire il tutto alla mancata conferma di Nicolò Melli due anni fa.
Raduljica su tutti è il segnale di come se sia arriva a Milano demotivati non si va lontano, il problema forse sta nella dirigenza che non lo ha ancora capito, visti anche i vari Kleiza, CJ Walton, Kangur ecc ecc
Anche gli Italiani, che probabilmente sono anche i “migliori” in questa stagione, non sono momentaneamente all’altezza della competizione o per inesperienza europea (Pascolo) o per giovane età (Abass, Fontecchio).
A livello tecnico anche Repesa non è esente da colpe: il modulo con il doppio playmaker, tanto caro al coach croato, si è rivelato fallace in varie occasioni quest’anno e non a caso, il meglio si è visto quando Simon ha calcato il campo come guardia.
Le condizioni fisiche dell’esterno ex Lokomotiv Kuban, sono stati un altro fattore decisivo per questa Eurolega amara, visto che i biancorossi lo hanno avuto davvero poco a disposizione ed è il giocatore fulcro di questo team. Questo fa sorgere la domanda se è possibile, considerato la lunghezza della stagione, fondare tutto il progetto o quasi su un solo esterno di 31 anni.
Insomma: tanto da lavorare sotto ogni punto di vista, con una guida tecnica e degli obbiettivi dirigenziali da rivedere in toto il prossimo anno.
NA: Parliamo un attimo del “tuo” Panathinaikos. Le aspettative da inizio stagione erano queste oppure si sta volando più alto del previsto?
NG: Mah diciamo che ad inizio stagione l’obiettivo primario erano i Playoff. Il mercato estivo aveva fatto sognare un pò tutti. Tuttavia l’avvio di stagione sotto la guida di Pedoulakis era stato molto complicato. Poi con l’avvento di Xavi Pascual la situazione è nettamente migliorata. Ad oggi il Pana è una delle migliori squadre in Europa per gioco espresso e sembra non esserci limiti per il team greco. Se poi iniziamo a rivedere anche il vero Calathes si può davvero sognare.
NG: Cercando di salvare il salvabile sono rimasto molto stupito da Simon e Fontecchio. Il primo non c’è neanche bisogno di descriverlo, il secondo può rappresentare il futuro in quel di Milano?
NA: Simon è probabilmente l’unico uomo che fa la differenza in questa squadra, anche più di Sanders e spiego il perché. Kruno, oltre ad avere un QI cestistico davvero alto, ha un range offensivo molto più elevato di Rakim oltre ad essere più continuo. Se per il lungo americano la potenza fisica è importantissima, se non necessaria, per il croato lo è molto meno garantendo cosi un apporto efficace anche quando non è in condizioni ottimali, ovvero praticamente sempre negli ultimi 6 mesi.
Discorso diverso invece per Fontecchio: l’ex Virtus Bologna mostra un’energia notevole e voglia di sacrificio, oltre ad una mano discretamente educata.
Ho avuto la fortuna di intervistarlo ed unito a questo vorrei anche aggiungere che sembrerebbe essere proprio un bravo ragazzo, voglioso di imparare ed umile il che in un contesto come Milano potrebbe rivelarsi fondamentale per la sua crescita, sia sua come di Abass.
Anche la sua prontezza dalla panchina lo ha reso una freccia extra nella faretra di Repesa, cosa non comune in un giovane.
NA: Parliamo proprio del playmaker greco. Dopo un avvio di stagione straordinario (sfiorava una clamorosa trila doppia di media ) il buon Nick è molto calato. Come ti spieghi tutto ciò? Quanto il Pana dipende da lui?
NG: Calathes è un giocatore che personalmente adoro. Ne ho già parlato in passato e non smetterò mai di farlo perché è un atleta unico nel suo genere. E’ la mente pensante del Pana; senza di lui i greci spesso stentano. L’avvio di stagione come giustamente dici è stato eccezionale, poi c’è stato un fisiologico calo. Il motivo di questo calo io lo giustifico considerando il minutaggio del greco. Calathes gioca 25 minuti di media e lo fa in tutte le competizioni in cui è impegnato con suoi ( coppa, campionato ed Eurolega). Un calo prima o poi ci sarebbe stato e lo sapevano tutti (Pascual incluso). Meglio ora che ai playoff. Per rispondere alla seconda domanda si, senza dubbio è lui il centro del gioco greco; tutti sono utili, Calathes è indispensabile.

NG: Nota dolente, e ora ti faccio incazzare: Miroslav Raduljica: preso per dare qualità e spessore internazionale

Raduljica con la maglia della Serbia

ora sembra essere un peso. Secondo te verrà tagliato? Oppure si proverà a salvare l’investimento tentando di recuperarlo?

 

NA: SPOILER: Battuta orribile in arrivo. Che Raduljica fosse un peso lo abbiamo visto fin dal primo giorno di ritiro.
Ok, scusatemi ma la mia insoddisfazione verso il serbo ha raggiunto livelli inenarrabili.
Cerchiamo però di dare una chiave di lettura diversa: secondo me la colpa è al 50% di Miroslav e 50% di Repesa.
Sicuramente l’atteggiamento del lungo non è quello che ci aspettavamo, un 2.13 che non schiaccia con forza ma si appoggia a canestro è leggermente inusuale, ma è anche vero che lui è questo giocatore.
Ce lo hanno presentato come uno che avrebbe dovuto spostare gli equilibri, ma in realtà anche in nazionale è sempre stato un secondo violino alle spalle di gente come Bjelica, per dirne uno.
La sua colpa in questo caso sta nel fatto che non riuscito a fare un salto mentale deciso per migliorarsi in questo senso, visto che almeno in Italia dovrebbe dominare ed è stato ripetutamente “stuprato” da Fesenko ad Avellino ecc ecc
Tecnicamente lui si troverebbe meglio a giocare da 4, con un altro lungo a sgomitare da sotto, infatti possiamo notare come una delle soluzioni migliori sia proprio il tiro dalla media distanza e in coppia con un altro lungo poteva risultare devastante.
La domanda è: come mai lo abbiamo notato quasi tutti tranne che Repesa?

NA: Visto che mi hai chiesto di Raduljica, facendomi innervosire non poco, ora ti parlo di un altro lungo che sta un po deludendo: Ioannis Bourousis. Che fine ha fatto il giocatore dominante del Laboral ? Perchè in campo spesso scende il fratello malvagio e svogliato?

real-madrid

Mike James e Nick Calathes festeggiano con i compagni del Panathinaikos

NG: Confesso di essere un innamorato deluso da Bourousis. In estate ero andato in estasi alla notizia del suo romantico ritorno in terra greca. Tuttavia la stagione disputata finora mi lascia con molte domande e poche certezze. Per larghi tratti della stagione il lungo greco è stato un ectoplasma. Spesso svogliato e fuori forma( oltre che fuori posizione), quasi un danno per la manovra greca. Ha avuto un periodo di ripresa, dove ha anche vinto l’MVP della settimana, ma tuttavia sembra lontano parente del devastante giocatore in forza ad Olympiacos e Baskonia. Spero che trovi motivazioni a partire dai playoff; la sua esperienza potrebbe tornare utile.

NG: Davvero devo farti questa domanda ( e quando mi ricapita senno?!) e dovrai perdonarmi, forse: quanto il “caso Gentile”( doppio ex di turno) ha pesato sulla stagione milanese?

NA: La questione Gentile, a mio parere, è una delle situazioni più imbarazzanti del basket italiano degli ultimi anni, soprattutto perché non inizia in questa stagione.Parte tutto due anni fa, con la consegna dei galloni da capitano a Ale, che ne fa uno dei capitani più giovani sempre nella storia del club.Il giocatore però è sempre insofferente: litiga con l’allenatore, in più interviste su testate nazionali non fa mistero dei loro problemi interni, litiga con i compagni di squadra come Nicolò Melli, litiga con i dirigenti annunciando un ipotetico sbarco in NBA mai avvenuto fino alla definitiva separazione di quest’anno. Storie che Beautiful in confronto è una sitcom RAI.I risultati sono sotto gli occhi di tutti, non solo stiamo perdendo un potenziale talento ma Milano si ritrova senza Kalnietis, Simon, Dragic e Cerella per infortunio e senza Gentile per scelte: gran risultato.Il Panathinaikos ci ha messo poco a capire che giocatore aveva in mano, Xavi Pascual ha provato in ogni modo a coinvolgerlo ma senza successo. Fonti greche giurano che, nonostante la motivazione del taglio sia solo tecnica, il comportamento sopra le righe di Gentile non sia stato particolarmente gradito dai dirigenti “Verdi”.Morale: Milano perde una pedina su cui puntava molto ad inizio anno, visto che Repesa è anche un padre cestisti per Alessandro, la Nazionale troverà un giocatore fuori forma agli Europei (Bargnani chi?) e la figura che la dirigenza ha fatto anche questa volta è a dir poco “barbina”. Complimenti vivissimi a tutti.

Alessandro Gentile

Alessandro Gentile

NA: Molto rapidamente, siamo andati giù lunghissimi, in quali zone del campo deve migliorare il Pana per diventare pericolosa anche in zona PO?

NG: Sicuramente in fase difensiva. La vecchia frase “l’attacco vince le partite, le difese vincono i campionati” è quanto mai vera in Eurolega. Il Pana offensivamente gioca alla grande ma in difesa spesso e volentieri ballano moltissimo. Sopratutto a rimbalzo la situazione sembra essere problematica. Singleton e Bourousis non danno troppe garanzie a riguardo. Il rientro a pieno regime di Gist potrebbe davvero essere un toccasana sotto questo punto di vista. Pascual è un uomo esperto, saprà trovare le giuste contromisure contro qualsiasi attacco europeo.

NG: Diamo sfogo alla ludopatia. Chi la vince secondo te ?

NA: Citando De Coubertin, l’ importante non è vincere ma partecipare, viva lo sport, l’amicizia e i valori veri. Quindi sicuramente non Milano.ù

NA: Fammi un pronostico secco. Ad OAKA chi la spunta ?

NG: Lo dico un po a malincuore ma: AD OAKA NON SI PASSA!

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