Central Division
Chicago aka Wind City
Fonte inesauribile di battute di scarso profilo nel belpaese, Chicago è altresì famosa per aver ospitato il più grande giocatore di basket della storia. Ad essa è solito riferirsi con l’appellativi di Wind City, nonostante come velocità dei venti sia sopravanzata, secondo le più recenti analisi meteorologiche (gli americani tengono molto al fact-checking) da Boston, New York e San Francisco.
A me piace credere invece alla leggenda che attribuisce il soprannome ai politici locali (e per estensione a tutti gli abitanti) per via delle loro capacità oratorie. O per il fatto di essere dei “palloni gonfiati”, secondo alcuni. Vedendo giocare il trio Wade-Butler-Rondo, propendo per quest’ultima ipotesi.
Cleveland aka Mistake on the Lake
Per spiegare il dispregiativo soprannome della città basta ricordare la prima scelta del 2013:
Oltre al basket, la storia della città è piena di fails. Da quelli sportivi (i Browns sono forse la peggior squadra NFL, con un poco invidiabile record di 4-28 negli ultimi due anni) a quelli economici (la municipalità ha dichiarato fallimento nel 1978), fino ai grandi problemi sociali, quali la grande disparità tra poveri e ricchi, il basso tasso di alfabetizzazione e la scarsa attrattività della città in generale. L’errore sul lago, dunque, una città che non doveva esistere, quasi maledetta nella sua storia e nei suoi abitanti.
Ma ogni maledizione può essere infranta da un principe azzurro.
O meglio, da un Re.
Detroit aka Motown
Ovvero “The Motor City”. Maggior polo per la produzione automobilista statunitense (e dunque del mondo), la città dei motori è costantemente in testa alle classifiche per il maggior incremento demografico. Vaste zone del tessuto urbano sono ormai deserte, la criminalità dilaga e la qualità della vita ai minimi nazionali. Non poteva che nascere in questa città il mito dei “Bad Boys”, la squadra che più di tutte viene ricordata per la sua durezza, caparbietà e finanche scorrettezza. Per ben due volte.
Indianapolis aka Indy
I Pacers risiedono ad Indianapolis, anche se la franchigia prende il nome dallo stato dell’Indiana. Scontato, direte voi. Chiedetelo a quelli di Kansas City (che non sta in Kansas) o di Washington (che non sta in Washington), per dire. Lasciando da parte le idiosincrasie americane, è curioso come il più conosciuto soprannome della città sia un diminutivo così dolce, familiare. Famosa soprattutto per la sua centenaria pista automobilistica, se vi capitasse di soggiornarvi ricordate che non potete mangiarvi i vostri arti amputati (ma solo di venerdì, eh).
Milwaukee aka Brew City
Per 135 anni è stata la città con più produttori di birra artigianale della nazione. Fino al 1996, quando But Pabst, l’ultima e più antica produzione cittadina ha chiuso i battenti. Brew City è costretta oggi a gustare birre straniere. Ma pare che si siano consolati con una certa specialità greca.