Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Divise NBA fragili o esplosione di Bruce Banner nella lega?

Divise NBA fragili o esplosione di Bruce Banner nella lega?

di Mattia Ciancarella
Jersey Nike Maglie strappate

Nelle prime settimane di campionato abbiamo notato un gran numero di divise rompersi durante contrasti di gioco, cosa sta succedendo? Bassa qualità delle maglie o esplosione di Bruce Banner (alias Hulk, che quando si trasforma strappa proverbialmente i suoi vestiti) nella lega? Analizziamo i fatti con calma.

Come ben sappiamo, da questa stagione di NBA, la lega ha un nuovo sponsor tecnico, Nike. Dopo 11 anni di collaborazione, Adidas non sarà più il fornitore ufficiale delle franchigie NBA (anche per l’WNBA e la G-League). La compagnia con base in Herzogenaurach, Germania, negli ultimi anni ha perso molto terreno in favore dei competitor tanto da arrivare terza nella classifica di vendite di materiale sportivo in America, finendo dietro Nike (prima) e Under Armor.

Passando la mano sulla pallacanestro, dove Nike (insieme ai suoi brand come Jordan) detiene quote superiori al 90% del mercato delle scarpe da basket negli USA, Adidas si concentrerà prevalentemente su calcio e life style. Il contratto che legherà il Brand del Baffo con l’NBA è di durata di 8 anni e l’importo corrisposto da Nike pare si aggiri intorno ad 1 Miliardo di dollari, un aumento di più del 250% rispetto al vecchio contratto. Il 16 Settembre, a LA, Nike ha presentato le nuove ‘Connected Jersey’ per la stagione e nelle conferenze stampa che sono seguite, sono state illustrate le caratteristiche delle maglie. Eliminate le Home e Away Jersey, sostituite da Association e Icon, in più ci saranno anche le Alternate e  Statement Jersey portando il totale per ogni team ad un set di 4 divise.

 

Divise NBA

La presentazione delle divise NBA a Los Angeles.

 

Lo stile rimane lo stesso per quasi tutte le franchigie mentre altre come OKC, Minnesota, Utah, 76ers e Pacers hanno optato per un restyle. A cambiare è un po’ la forma delle divise, cambiamenti ultra apprezzati (ovviamente) dai principali endorser del brand dello Swoosh come LeBron James. La vera rivoluzione portata in campo da Nike però, non è nello stile o nel design delle maglie ma, bensì nella tecnologia. Grazie alla tecnologia NFC (near field communication) gli utenti avranno accesso ad un gran numero di contenuti esclusivi come la routine del giocatore prima della partita, le sue playlist preferite e molto altro. Per far questo basta scaricrea la Nike Connected app e fare un semplice tap sul chip per accedere ad un mondo pieno di contenuti (clicca qui per accedere al video ufficiale di presentazione),

Per quanto riguarda i materiali, Nike assicura la massima leggerezza e traspirabilità oltre che dimostrarsi sensibile all’ambiente realizzando le magie con tessuto 100% riciclabile. Sul tema della leggerezza però, in molti hanno storto il naso visto il gran numero di divise che tendono a rompersi un pochino troppo spesso. La prima è stata quella del Prescelto che si è aperta tra il 2 e il 3 del suo numero negli ultimi istanti della partita, poi è stato il turno di Draymond Green, Ennis, Simmons e Gasol.

Nike, dal canto suo, ha aperto un’inchiesta il 19 ottobre per indagare sul caso delle Ripped Jersey secondo degli incidere di ESPN. Nel frattempo, i ragazzi di Full Size Run hanno deciso di fare un test rustico sulle maglie per indagare sulla tenuta delle maglie (clicca qui per vedere il video, al minuto 11 circa).

Ovviamente non basta questo test per frugare ogni dubbio ma può far riflettere su un aspetto molto importante: i ritmi e la forza di questi atleti sono incredibili e quindi possono accadere episodi come questo. Se la tendenza poi dovesse rimanere questa, probabilmente Nike dovrà correre ai ripari.

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