“Piove, la fidanzata mi ha lasciato, il mio gatto è morto…. e io tengo ai Clippers” In questo modo tragicomico l’avvocato Federico Buffa riassume quella che è l’attitude della squadra guidata dal coach Doc Rivers. Perdere e perderanno. Mai andati oltre la semifinale di conference, ma se la dirigenza ben stava lavorando in questa free-agency per costruire una squadra più competitiva (arrivo di Lance Stephenson e di Paul Pierce) ci ha pensato DeAndre Jordan a riportare il trend della squadra su quelli che sono i suoi binari di competenza. Il centro nativo di Houston ha deciso di non proseguire la sua avventura a Los Angeles. Ha deciso di abbandonare la nave per recarsi nella sua terra natia, il Texas. Destinazione Dallas, alla corte di Mark Cuban e del coach Rick Carlisle. Una scelta non condivisibile da un punto di vista sportivo. Jordan lascia una squadra in rampa di lancio pronta a vincere subito. I Mavs sono invece attualmente una squadra discreta (manca un playmaker titolare) ma non attrezzata come i Clippers (panchina corta e di dubbia qualità) che sta ricostruendo il roster dopo la recente partenza di giocatori chiave (Ellis, Aminu, Stoudemire, Chandler e, perché no, anche Rondo). Bisogna dunque ipotizzare che dietro la scelta del giocatore vi siano delle decisioni di natura diversa, di carattere personale. Ed ecco che entra in ballo Chris Paul. E’ tutta la stagione che si susseguono le voci che vedrebbero in conflitto l’ex playmaker di Wake Forest e DeAndre Jordan. I rumors, smentiti diverse volte, parlavano di un Paul indispettito dallo scarso impegno del centro nell’allenarsi e nel cercare di migliorare aspetti del suo gioco ancora non solidi e, dunque, non affidabili (tiri liberi su tutto). La tensione tra i due sarebbe aumentata così tanto al punto da convincere lo stesso Jordan dell’impossibilità di continuare a giocare insieme. Uno screzio che gli è costato ben 28 milioni di dollari. DJ ha infatti rinunciato a 108 milioni in 5 anni che gli offrivano i Clippers per accontentarsi della “modesta” cifra di 80 milioni in 4 anni offerti dai Mavs (nessuna altra franchigia oltre ai Clippers avrebbe potuto offrire di più). Tutto questo per trasferirsi nel Texas. A causa di un disaccordo con Chris Paul. Permaloso il ragazzo!
Con l’arrivo di DeAndre i Dallas Mavericks aumentano sicuramente la fisicità e l’atletismo riuscendo a sostituire Tyson Chandler (destinazione Phoenix Suns) con un difensore altrettanto abile, più giovane e di maggiore prospettiva, gran stoppatore e rimbalzista. Mancano ancora diversi innesti per competere nell’ostico Ovest, ma l’aver convinto Jordan a firmare sembrerebbe aver già salvato la stagione della squadra. Secondo infatti il sito sportivo Mavsmoneyball.com, il proprietario della franchigia Mark Cuban stava realmente riflettendo sulla possibilità di “tankare” in caso di mancato accordo con il centro. Fortunatamente per i tifosi Mavs tale ipotesi rimarrà tale.
La situazione si fa invece più complicata per i Los Angeles Clippers. Se Tyson Chandler non avesse già firmato per i Suns una soluzione possibile sarebbe stata sign and trade con i Dallas Mavericks (oltre il danno la beffa). Ma la storia non si fa con le supposizioni. Per correre ai ripari Doc Rivers dovrà capire quale giocatore può al meglio sostituire DeAndre nella posizione di centro, considerando anche le caratteristiche richieste dal gioco della squadra.
In giro c’è rimasto davvero poco. I rumors parlano di un tentativo che verrà fatto per Enes Kanter e per Kousta Koufos. Sfogliando la margherita si incontra anche il nome di Amare Stoudemire e di David West. Il primo non è neanche il piano B ma rappresenta piuttosto il tentativo della disperazione. Il secondo sarebbe soltanto un ripiego, dovendo ipoteticamente adattare un’ottima power forward nella posizione di centro. In queste ore è stata ipotizzata la possibilità una sign and trade che potrebbero realizzare proprio i Mavs e i Clippers coadiuvati dai Pacers. Lo scambio avrebbe come oggetto sign and trade tra Hibbert ed Ellis e successiva nuova sign and trade tra Hibbert e Jordan. Al momento si tratta però solamente di fantamercato. Operazione difficile considerando anche il buon sangue che di certo non scorre tra Roy Hibbert ed il suo futuro, ipoteticamente, compagno di squadra Lance Stephenson (compagni di squadra già agli Indiana Pacers). La verità è che adesso per i Clippers si fa dura: hanno perso il proprio centro titolare e hanno poco o nulla (Jamal Crawford?) da offrire per prenderne un altro. Chi sarà il giocatore che ad Ottobre contenderà la prima palla a due per i Clippers?
Per NBA Passion,
Leo Lucio Screnci