10. Damian Lillard: it’s Dame Time
Nonostante la mancanza di un titolo NBA e una carriera, diciamo così, non con il tappetto rosso spianato, abbiamo visto di come Damian Lillard si sia tolto delle discrete soddisfazioni.
Tra i vari fatti elencati, probabilmente manca una descrizione di una delle sue principali caratteristiche dal punto di vista cestistico: la capacità di risolvere le partite con tiri decisivi e spesso di una difficoltà incomprensibile.
Una speciale attitudine che si avvicina quasi più a un modo di essere che alle qualità cestistiche e che questo breve racconto, si spera, abbia portato a capire il perché.
E così, negli anni, quando arrivano gli ultimi 5 minuti di partita e in campo c’è Portland, il cosiddetto clutch time è diventato, semplicemente, Daaaaame Time.
Qui sotto, alcuni dei record personali da lui raggiunto alla sua (quasi) nona stagione nella lega.
- Primo giocatore della storia NBA a partecipare a 5 eventi diversi in un All-Star Weekend (2014): Rising Stars Challenge, Dunk Contest, 3-point Contest, Skills Challenge (vincitore) e All-Star Game.
- Vincitore del premio Bubble MVP 2020, dato al miglior giocatore della parte di stagione giocata nella bolla di Orlando.
- Vincitore del premio Rookie del mese per la West Conference in ogni singolo mese nella sua stagione da rookie 2013(con lui, altri sette giocatori a riuscirci nella storia).
- Unico giocatore della storia NBA assieme a Wilt Chamberlain a far registrare 3 partite da 60 punti all’interno di una singola stagione (stagione 2020).
- Vincitore premio Rookie dell’anno nella stagione 2013 all’unanimità (uno dei quattro giocatori della storia ad aver ottenuto questo premio all’unanimità).
- Unico giocatore della storia NBA assieme a Michael Jordan ad essere autore di due buzzer beater per chiudere una serie di playoffs (2014, primo turno contro gli Houston Rockets. 2019, primo turno contro gli Oklahoma City Thunder)