Che Damian Lillard e i Portland Trail Blazers non si siano lasciati nel migliore dei modi, questo è poco ma sicuro. Dalla richiesta di essere scambiato del prodotto di Weber State alla quasi totale mancanza di discussioni tra la franchigia e i Miami Heat, destinazione preferita del giocatore. Secondo Chris Haynes di Bleacher report, infatti, l’ultimo dialogo avuto tra le due franchigie risale ad una telefonata tra il GM dei Blazers Joe Cronin e quello degli Heat Andy Elisburg in quel della Summer League. Nonostante i Blazers non l’abbiano mandato nel sud della Florida, Lillard non può dirsi scontento di essere approdato ai Milwaukee Bucks. Insieme a Giannis Antetokounmpo, Khris Middleton e Brook Lopez, il 7 volte All-Star avrà sicuramente l’opportunità più grande della sua carriera di vincere quel tanto agognato anello.
“Il modo in cui quest’estate si è svolta dietro le quinte mi ha sicuramente lasciato un po’ di amaro in bocca,” ha detto Lillard in un’intervista con Haynes. “Ma tutto ciò non cambia le magnifiche esperienze che ho vissuto con i Trail Blazers e con questa città. Supporterò sempre questo posto. Questa è casa mia. Vivrò sempre qui a prescindere da tutto.” Con queste parole si possono perfettamente intuire le due facce della medaglia. Una, quella positiva, è quella degli 11 anni di ottimo rapporto che c’è stato tra la franchigia dell’Oregon e il nativo di Oakland, l’altra, quella più negativa, riguarda gli ultimi tre mesi in cui le due parti hanno cominciato pian piano ad allontanarsi sempre di più. Ed è proprio riguardo questa faccia della medaglia che andremo a parlare.
Gli ultimi tre mesi di Damian Lillard e i Portland Trail Blazers
Sempre secondo Haynes, i Blazers avrebbero chiesto a Lillard di non giocare le ultime 10 partite della stagione in modo da aumentare le probabilità di ottenere una scelta alta al draft, che successivamente sarebbe dovuta essere usata per ottenere giocatori pronti per aiutare Lillard a competere per il titolo. Lillard accettò e i Blazers lo tennero fuori per “un infortunio al polpaccio”. I Blazers, però, non mantennero la loro promessa e infatti, con la terza scelta assoluta, decisero di prendere Scoot Henderson al draft.
Successivamente, nell’incontro tenutosi il 5 settembre, Cronin avrebbe avvisato Lillard e il suo agente di avere intenzione di ottenere ogni risorsa possibile dagli Heat nel caso avesse dovuto trattare con loro. Resosi conto dell’impossibilità di tutto ciò, Lillard avrebbe comunicato ai Blazers la sua volontà di annullare la richiesta di trade nel caso non fosse stato possibile trovare un accordo. Portland, però, avrebbe comunicato al 7 volte All-NBA che non poteva tornare a far parte della squadra, chiudendo di fatte tutte le porte ad un possibile ritorno. Dopo quell’incontro i Blazers e Lillard non hanno più parlato per quasi tre settimane. A questo punto, Aaron Goodwin, l’agente di Damian Lillard, avrebbe fatto sapere ai Bucks e ai Brooklyn Nets che al suo cliente sarebbe piaciuto unirsi a loro.
Dopo un intervento della NBA, a causa della controversa interruzione di comunicazione tra i Portland Trail Blazers, Lillard e il suo agente, le parti sarebbero tornate a parlarsi il 23 settembre. Cinque giorni dopo, Damian Lillard è stato scambiato ai Milwaukee Bucks.