Il caso “DeAndre Jordan” ha fatto parlare tanto nell’ambito NBA, fin dall’inizio della Free Agency. Negli ultimi giorni di giugno era emersa la notizia dell’indecisione del giocatore tra i Dallas Mavericks e i Los Angeles Clippers. Un’indecisione talmente forte e compulsiva da portare il giocatore a violare le regole non scritte della lega, talmente pressante sul giocatore da fargli cambiare idea dopo aver promesso di accordarsi con la franchigia di Cuban.
Terminata la tempesta mediatica, come riporta Brad Turner del Los Angeles Times, Dan Fegan e Jarinn Akana, i due agenti di Relativity Sports rappresentanti di Jordan, e il giocatore hanno deciso di chiudere il loro rapporto di lavoro. Non è la prima volta per il centro, che, già in passato, aveva cambiato agenti per due volte dall’inizio della sua carriera datato 2008/09. Nonostante Fegan abbia avuto un ruolo importante nella firma del quadriennale da 88 milioni con i Clippers, la relazione è sembrata avere una irreparabile frattura causata dall’inversione a “u” compiuta nel bel mezzo delle trattative, praticamente concluse, nei confronti dei Mavericks.
Nella notte in cui tutto il mondo NBA aveva capito le intenzioni del giocatore di cambiare idea e di firmare con i Clippers, sembra che Jordan non abbia permesso a Fegan di partecipare alla riunione in casa sua, come riportano Ramona Shelbourne e Tim MacMahon di ESPN. Lo stesso J.J. Redick, a Luglio, sembra aver confermato ad Adi Joseph di Sporting News i problemi tra il giocatore e l’agente.
“Siamo stati in disparte dai suoi problemi con Fegan. Da quello che ho sentito, però, c’era molta frustrazione.”
Jordan dovrà davvero scegliere bene i suoi nuovi rappresentanti per il futuro. Soprattutto perché ora si trova nel picco della sua carriera, e altre problematiche del genere non saranno tollerate, né dalla lega, mostratasi abbastanza accondiscendente con la squadra questa volta senza andare oltre i 250k dollari di multa alla franchigia, né dall’immensa mole mediatica.
Per NBAPassion.com
Giulio Scopacasa