3. La crescita di Rozier
Rozier, giovane #12 dei Boston Celtics
Un altro fattore fondamentale per il prosieguo della rincorsa ai PlayOff dei C’s è la netta crescita di Terry Rozier. La PG ex Louisville si sta rendendo protagonista di una buona stagione sin qui, caratterizzata da scelte offensive da veterano e da una voglia di fare comune a pochi. Coach Stevens sta provando a sfruttarlo il più possibile, facendo della sua capacità di attaccare il ferro o tirare da 3 le armi principali della manovra offensiva.
Il ragazzo sta vivendo una bella parabola ascendente della sua carriera, nella quale tutto gli riesce bene. Anche la fase difensiva, al contrario di ciò che si possa pensare viste le dimensioni del giocatore, è pane per i denti del numero 12. Rozier ha sinora sempre risposto presente, mettendosi in mostra come una delle poche sorprese della second unit. Se la second unit vede il canestro più di quanto si possa pensare, è in gran parte merito di questo piccolo playmaker, che sta mostrando oltretutto un’integrità notevole a livello caratteriale.
Gli aspetti su cui lavorare sono ancora molti, uno su tutti le scelte di tiro. A volte tende a voler fare tutto da solo, mandando fuori giri la squadra o perdendo palla in modo abbastanza ingenuo, ma coach Stevens gli dà fiducia e crede molto nelle sue capacità. E’ il suo secondo anno tra i professionisti, se la sua crescita continua però in questo modo, i Celtics si troveranno presto per le mani il prototipo di playmaker moderno: tanto 1vs1 e tiro da 3. Se pensiamo che alla sua chiamata al Draft molti tifosi erano scontenti, Rozier ad oggi rappresenta una delle poche certezze nel futuro prossimo dei C’s.
