Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti I top 20 momenti della carriera di LeBron James

I top 20 momenti della carriera di LeBron James

di Michele Gibin
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Gara 1 delle NBA Finals 2018 vs Warriors

Dovrebbe esserci una legge che impedisce a un giocatore di perdere una partita giocata così.

Dopo aver battuto i giovani Celtics in finale di conference in 7 partite, gli improbabili Cavs 2018 sono tornati per la quarta volta di fila alle finali NBA, e ancora contro gli imbattibili Golden State Warriors di Steph Curry, Kevin Durant, Klay Thompson e Draymond Green. Per LeBron James si tratta dell’ottava finale NBA di fila (what?!?)

In gara 1, James prova il colpo gobbo e segna 51 punti con 19 su 32 dal campo, 8 rimbalzi e 8 assist. A 50.8 secondi dal termine segna con il fallo di Kevon Looney il 104-102 Cavs, e a 32 secondi dalla fine il nuovo vantaggio sul 106-104. Poi arriva il colpo di scena, con la papera mondiale di JR Smith che sul 107-107 con 4.7 secondi da giocare raccoglie il rimbalzo sull’errore ai liberi di George Hill, e invece di tentare il tiro o… fare letteralmente qualsiasi altra cosa, lascia scadere il tempo.

Come noto, i Cavs gara 1 la perdono all’overtime e la serie finisce lì.

LeBubble

Nel 2018 LeBron James si sposta da free agent ai Los Angeles Lakers. La prima stagione a LA finisce senza playoffs e con un infortunio ma nell’estate 2019 arriva dopo un lungo corteggiamento (diciamo così, va’) Anthony Davis, via trade dai Pelicans, e i Lakers con James, AD e Kyle Kuzma, Kentavious Caldwell-Pope, Danny Green, Rajon Rondo, Dwight Howard, Alex Caruso e JaVale McGee hanno una squadra da corsa.

La stagione NBA 2019-20 si ferma a marzo per la pandemia da Covid, la lega decide di fare qualcosa di mai fatto prima per portarla comunque a termine. Da fine luglio (quasi) tutti a Orlando, Florida, a giocare nella “bolla” del mega complesso di Disney World.

I Lakers riprendono dalla prima testa di serie a Ovest e usano le 8 partite di mini-regular season per scaldarsi. Ai playoffs eliminano per 4-1 i Portland Trail Blazers al primo turno e per 4-1 al secondo turno gli Houston Rockets. In finale di conference trovano i Denver Nuggets e li battono per 4-2 con LeBron che segna 38 punti in gara 6.

Alle finali NBA, dopo dei playoffs che assomigliano più a una royal rumble di squadra disputata sullo stesso campo, i Lakers trovano i Miami Heat di Jimmy Butler e della vecchia conoscenza Erik Spoelstra, in panchina. La serie termina 4-2 e non è particolarmente equilibrata nonostante gli eroismi di Butler, LeBron segna 40 punti in gara 5 (persa) e 28 nella decisiva gara 6 e riesce nell’impresa di diventare appena il quarto giocatore NBA a vincere il titolo NBA con 3 squadre diverse (gli altri sono Robert Horry, Danny Green e John Salley), diventa Finals MVP per la quarta volta in carriera e riporta assieme a Davis l’anello a Los Angeles dopo 10 anni, nell’anno della tragica scomparsa di Kobe Bryant, il 26 gennaio 2020.

La bolla per la NBA e per i suoi leader, in campo e non, è anche una prova dura per ciò che accade in quelle settimane in America, con la pandemia e l’omicidio di George Floyd, avvenuto il 25 maggio a Minneapolis per mano dell’agente di polizia Derek Chauvin durante il fermo dell’uomo, e i forti movimenti di protesta sociale guidati da Black Lives Matter. A Orlando si assiste inoltre allo sciopero dei giocatori, iniziato dai Milwaukee Bucks dopo il ferimento a Kenosha, Wisconsin, dell’allora 29enne Jacob Blake il 23 agosto. I giocatori NBA chiedono alla politica azioni contro la brutalità della polizia, LeBron James minaccia addirittura di lasciare la bolla per mettere ancora più pressione, e lo sciopero rientra il 29 agosto dopo una serie di impegni condivisi e sottoscritti con NBA e proprietari.

Furia cieca

Dopo il titolo 2020 i Lakers mettono mano al roster: dentro Dennis Schroder, Marc Gasol e Wesley Matthews per tentare il repeat, i gialloviola sono una delle migliori squadre NBA ancora a febbraio quando prima Anthony Davis e poi LeBron James si infortunano e saltano diverse partite.

LeBron rientra dopo 20 partite con la squadra in lotta per evitare gli insidiosi play-in, appena introdotti dalla NBA per mettere più pepe nella corsa alla post-season. Cosa che non riesce, alla partita dentro-fuori tra testa di serie numero 7 e 8 ci vanno Los Angeles Lakers e Golden State Warriors.

Non il palcoscenico più prestigioso possibile per due pluricampioni NBA come James e Stephen Curry ma oh, è quello che è. E ne esce pure una bella partita, risolta da LeBron con un tiro da tre punti a 58 secondi dal termine, da 8 metri abbondanti e dopo un possesso orrendo. Caldwell-Pope riceve da un James parzialmente accecato da una ditata in un occhio ricevuta un minuto prima da Draymond Green, rischia la palla persa e con 3 secondi sul cronometro dei 24 ributta all’indietro verso LBJ. LeBron raccoglie e spara proprio contro Steph Curry, che quando il tiro va dentro si gira verso di lui e lo guarda. “Vedevo tre canestri e ho tirato mirando a quello in mezzo. E’ andata dentro per fortuna“, dirà James dopo la gara.

E’ il tiro partita, i Lakers vincono 103-100 e vanno ai playoffs dove perdono al primo turno contro i Phoenix Suns.

30mila, 10mila e 10mila

La stagione 2021-22 è forse la peggiore della carriera per LeBron James. I Lakers sono scarsi, la trade per Russell Westbrook è stata un disastro e Anthony Davis è infortunato.

LeBron gioca 56 partite e gioca per lo più per mettere su numeri: 30.3 punti di media alla fine, e un traguardo prestigioso raggiunto il 14 marzo 2022, quello di unico giocatore nella storia della NBA a totalizzare in carriera almeno 30mila punti, 10mila rimbalzi e 10mila assist, una tripla doppia cumulata, per così dire.

Oltre alla scalata al record di punti ogni epoca di Kareem Abdul-Jabbar, il traguardo è praticamente l’unico highlight di una stagione deludente.

Record!

In soli 3 quarti di gioco contro gli Oklahoma City Thunder il 7 febbraio 2023, LeBron James segna 36 punti e supera Kareem Abdul-Jabbar al primo posto nella classifica All-Time dei marcatori NBA per punti segnati a quota 38,389.

A 38 anni, James è l’uomo ad aver segnato più punti nella storia della NBA, il canestro della storia arriva con un tiro dalla media distanza buttandosi all’indietro contro Kenrich Williams. La partita si ferma alla Crypto.com Arena e LeBron e Kareem si ritrovano al centro del campo, per un simbolico passaggio di pallone e di testimone.

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