La cosa più importante per me è riportare un trofeo nel Northeast Ohio.
Era l’11 luglio 2014, e da quel giorno ne è passata di acqua sotto i ponti. Dopo aver sprecato un’altra prima scelta
assoluta, Anthony Bennett, ed essersi assicurati per la terza volta in quattro anni la prima scelta assoluta , Andrew Wiggins, i Cleveland Cavaliers riabbracciavano il figliol prodigo LeBron James, cancellando gli spettri di quel doloroso addio in diretta TV, con i tifosi che bruciavano le sue maglie. Sono passati quattro anni, stagioni in cui il presidente dei Cavs ha rilasciato dichiarazioni molto pesanti:
Garantisco personalmente che i Cleveland Cavaliers vinceranno un titolo NBA prima che ‘Il Re’ lo vinca da solo
La squadra però navigò tra i bassifondi della classifica, stabilì il peggior record della storia NBA e, come unica decisione positiva, selezionò Kyrie Irving al Draft NBA.
Nell’Eastern Conference qualsiasi squadra che acquisisce LeBron James diventa automaticamente una contender per le Finals, e così è stato. La dirigenza, nel 2014, scambiò Andrew Wiggins, neo-prima scelta assoluta, ed Anthony Bennett, ricevendo dai T’Wolves l’ ala grande dei Kevin Love. Con i nuovi “Big Three” Cleveland approda per due volte consecutive alle Finals NBA, perdendo le prime, senza Love e Irving, ma vincendo le seconde, dopo essere stati l’unica franchigia capaci di rimontare un 3-1 nella serie finale contro i Warriors.
E ora? Qual è il futuro per LeBron? A casa o lontano da Cleveland?
Lo spettro di una “The Decision 2” incombe sui tifosi dei Cavs che, dopo aver visto trionfare LeBron,
vorrebbero che formasse una dynasty nella “sua” Cleveland, considerata da tutti “Mistake on the lake”.
Da parte sua, c’è sicuramente il desiderio di formare una dinastia Cavs, come aveva già fatto in passato con gli Heat, ma anche la consapevolezza che sarà molto difficile: come dimostrato dalle Finals, senza un mostruoso LeBron la squadra non decolla. Nonostante questo, James il prossimo anno resterà nella sua città. Infatti “Il Prescelto”, come riporta il sito TheScore.com, avrebbe detto ai microfoni di Joe Vardon di Cleveland.com:
Mi piace stare qui, amo i miei compagni di squadra. Ovviamente il mio agente si prenderà cura dei miei interessi, ma a Cleveland sono felice. Non ho intenzione di andare a giocare altrove a questo punto.
Inoltre il contratto del 23 ai Cavs dura ancora un’altra stagione, dopo la quale diventerebbe free agent, mercato che molto probabilmente testerà soprattutto per arricchire il suo portafoglio, in vista dell’aumento del monte salari previsto per le prossime stagioni. Dopo queste dichiarazioni, sono state spazzate via senza ombra di dubbio, almeno per la stagione 2016/17, le indiscrezioni che vedevano il futuro di LeBron lontano dalle sue origini. Le voci lo darebbero a Los Angeles, sponda Lakers, dove avrebbe acquistato una casa e avrebbe iscritto il figlioletto a scuola. In effetti, qualche tempo fa, “The
King”, durante un’intervista, espresse la sua intenzione di voler disputare, riducendo lo stipendio, una o due stagioni in una squadra stellare con i suoi amici D-Wade, Melo e CP3. Quella squadra potrebbero essere proprio i Los Angeles Lakers, per la felicità di molti che vedrebbero rinascere una squadra caduta nel baratro.
Tutto ciò resta pura follia per ora, ma l’idea potrebbe prendere forma da un momento all’altro. Per ora LeBron resta nell’Ohio e i suoi tifosi farebbero di tutto per vederlo vincere nuovamente e farlo restare a Cleveland in eterno, ma mai dire mai, “The King” ad ottobre salirà sul trono su cui si è seduto nelle ultime due stagioni, ma il mercato NBA è imprevedibile.
Per NBAPassion.com,
Federico Paschetta e Gabriel Greotti