Parole frutto di frustrazione per la performance, almeno a suo avviso, inaccettabile: LeBron James non va sul sottile ed attribuisce a se stesso la responsabilità della sconfitta patita in Gara 1 contro i Chicago Bulls.
Nonostante su tabellino la prestazione appaia tutt’altro che negativa, grazie alla tripla doppia sfiorata (19 punti, 15 rimbalzi e 9 assistenze), LBJ ammette di non aver dato quella marcia in più necessaria per centrare la vittoria, viste anche le assenze di JR Smith e Kevin Love.
Analizzando più a fondo, le cause della frustrazione del nativo di Akron sono comprensibili: sei le palle perse totali, sette soli punti nella seconda metà di gara con un 3/11 al tiro.
David Blatt, head coach dei Cleveland Cavaliers, ha tentato di alleviare il livello di pressione alla quale il 23 sembrerebbe essere sottoposto, dichiarando che: “Non è giusto puntare il dito solo su di lui”.
Lo stesso LeBron ha invece ribattuto successivamente:
“Posso fidarmi del mio tiro, so di essere efficente sotto questo punto di vista, di conseguenza quel 9/22 a referto non è accettabile.
Non dobbiamo permettere di andare sul 2-0, in quel caso sarà difficile rimontare”. Le parole sono state riportate da Brian Windhorst di ‘ESPN.com’.
Per ben quattro volte James ha portato alla vittoria la propria squadra dopo essere stato sotto per 0-1 in una serie dei Playoffs, statistica non proprio da sottovalutare, tenendo conto ciò di cui il 23 è capace. Gara 2 della serie contro i Bulls è prevista per stanotte, ore 1:00 italiane.
Per NBAPassion,
Teto Ceneri