Hassan Whiteside

Il record di 5-12 dice tanto, ma non tutto. Quando parliamo dei Miami Heat versione 2016-2017 parliamo di una squadra in evidente difficoltà che non riesce a migliorare. Come chiarito già negli articoli passati, gli Heat non sono la squadra favorita per il titolo né per il trofeo della Eastern Conference (eufemismo), ma quando si gioca così è dura trovare dei lati positivi. I problemi degli Heat sono molteplici: Dragic che non sembra in forma, Waiters troppo incostante. Whiteside è risucchiato dalle cattive prestazioni del team e la panchina poi molte volte non incide.

Terra chiama Goran: ci sei?

Goran Dragic.

Goran Dragic.

Dragic sembra non rispondere alla domanda. Lasciando stare il fatto che si è nuovamente infortunato (questa volta non alla caviglia, ma al gomito sinistro), saltando le 2 partite ravvicinate contro Memphis e tornando contro Boston (buona prestazione con 27 punti e 17 assist), il play sloveno lo avevamo indicato come il motore dell’attacco degli Heat. Ecco, probabilmente è la più grande delusione della stagione degli Heat. La palla gira poco, e un attacco con poche qualità individuali come questo ha necessariamente bisogno di un sistema offensivo efficiente. Inoltre non da una cospicua mano in termini di assist e di punti (15 di media con 5 assist considerando tutta la stagione). Anche a livello caratteriale sta mancando, si vede poco quella capacità di leader che lui dovrebbe avere anche grazie alla sua esperienza (questo è il nono anno in NBA).

Nelle ultime 2 partite da lui giocate prima di Boston, contro Philadelphia e Detroit, ha messo a referto 8 punti (con il 25% dal campo), accompagnati da 5 assist e 3 rimbalzi. Troppo poco. Se Goran non si scuote e non riprende a giocare come aveva fatto intravedere nelle prime partite della stagione (nelle prime 4 partite, 20 punti e 7 assist di media, con il 48% dal campo), per gli Heat sarà davvero dura. E le prestazioni come quelle citate di regular season e contro Boston devono diventare una costante, e non solo un evento sporadico.

 

 

 

E Whiteside?

Hassan Whiteside.

Hassan Whiteside.

Hassan, prima del filotto di 5 partite, era in grandissima forma, grazie alle sue doti di leader assoluto dei rimbalzi con una presenza dominante vicino al canestro. Nella settimana intorno alla metà di novembre è arrivato al picco di rendimento realizzando, considerando le 5 gare disputate in quei giorni, 18 punti, 19.4 rimbalzi e 3 stoppate per gara. Molto presente sia negli schemi offensivi e difensivi della squadra, ha assunto importanti responsabilità e ha preso per mano un gruppo in difficoltà.

Nelle ultime 3 partite c’è stato un calo molto vistoso (anche se anche lui, come Dragic, ha innalzato di nuovo il suo livello contro i Celtics, mettendo a referto 25 punti, 7 rimbalzi e 2 stoppate). Analizzandolo nello specifico, le statistiche sono decisamente peggiorate: 8,3 punti, 10,7 rimbalzi e 1,7 stoppate a partita. Come se non bastasse, le percentuali di tiro sono state inferiori rispetto a prima, e anche la presenza in campo non è stata più decisiva e dominante come ormai ci aveva abituato.

 

 

 

 

La panchina…

La panchina purtroppo è scialba. A parte Tyler Johnson, ottimo sesto uomo che ha racimolato 17 punti di media nelle ultime tre partite (assente contro Boston), non c’è l’apporto che è lecito aspettarsi. Gente come Josh McRoberts e  Luke Babbitt possono decisamente fare meglio. Il primo ha una media stagionale di 2 punti con 4 rimbalzi, giocando mediamente qualcosa come 13 minuti; invece l’ex giocatore dei New Orleans Pelicans ha messo a referto 4 punti con 2 rimbalzi e neanche 1 assist a partita. Questo, sommato all’assenza di Justice Winslow (che ha 11 punti e 4 assist di media a partita), ci dà l’idea dello scarso apporto che il quintetto riceve dalla panchina.

 

I problemi degli Heat sono tanti, anche se è probabile che questi siano i più rilevanti. Riuscire a risolverli potrebbe cancellare il terz’ultimo posto nella classifica della Eastern Conference e ridare un po’ di fiducia ai tifosi, ma è purtroppo molto difficile, visto che sembrano mancare anche le motivazioni.

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