I Detroit Pistons stanno cambiando forma. Troy Weaver, l’ormai ex GM, è stato fatto fuori,per far spazio a Trajan Langdon, che è ora il nuovo general manager, il che significa che seguiranno importanti cambiamenti nel roster. Monty Williams, nonostante l’enorme contratto firmato poco più di un anno fa, ora è sul filo del rasoio. Cade Cunningham non andrà da nessuna parte, sarà l’unico punto fermo della squadra e della società. La prima scelta al Draft ha giocato la sua terza stagione NBA ad un ottimo livello, dopo quella precedente che era stata accorciata da un infortunio alla tibia, con una media di 22,7 punti, 7,5 assist e 4,3 rimbalzi e tirando il 35,5% da 3. Detroit bloccherà Cunningham con un’estensione massima del contratto da rookie, come confermato da James Edwards III del The Athletic:
“Sono sicuro al 99,9% che Cunningham otterrà un prolungamento di contratto in questa offseason. Non voglio dire al 100% perché non si sa mai cosa può succedere, ma rimarrei sbalordito se la scelta numero 1 assoluta del 2021 non firmasse un’estensione al massimo salariale.”
Si tratterebbe di un contratto quinquennale da 226 milioni di dollari (il 25% del tetto salariale, un numero che potrebbe aumentare se Cunningham entrasse nei quintetti All-NBA la prossima stagione).
Cade Cunningham sa di essere il futuro della franchigia, anche se altri giocatori come Jalen Duren e Ausar Thompson possono anch’essi considerarsi importanti. I Pistons entrano in questa offseason con molto spazio salariale. Tuttavia, piuttosto che inseguire i veterani, Detroit farebbe bene ad accettare scambi che possano portare giocatori talentuosi, giovani o delle scelte al primo turno, così da cominciare a costruire qualcosa di solido attorno a ragazzi come Cunningham, Duren e Thompson. I Piston hanno ragiunto i playoff solo due volte negli ultimi 14 anni e non vanno oltre il primo turno dalla stagione 2007/2008, nonostante i vari tentativi di ricostruzione.
